Microcredito di libertà per le donne....contro la violenza economica
Ministra Pari Opportunità Eugenia Roccella: Lo status di vittime non significa che le donne non siano capaci di ribellarsi, di reagire, di riprendere in mano la propria vita. E il microcredito serve a dare loro la possibilità di svincolarsi da una condizione di sudditanza anche economica
(AGR) L’Ente Nazionale per il Microcredito, capofila del progetto Microcredito di Libertà, ha voluto celebrare l’otto marzo con un messaggio di speranza e un aiuto concreto contro la violenza fisica e la violenza economica sulle donne. In questa giornata si è voluto ricordare ad ogni donna che esiste una possibilità per autodeterminarsi e creare un percorso di indipendenza economica. Ci rivolgiamo alle donne che hanno subito violenza e che grazie al progetto Microcredito di Libertà possono avere una opportunità.
Grazie al Ministero delle Pari Opportunità, infatti, è stato creato un progetto strutturato per sostenere le donne abusate che si rivolgono ai centri anti violenza e che, grazie all’Ente Nazionale per il Microcredito e al concorso di Caritas italiana, ABI e Federcasse (Federazione italiana Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), potrà aiutare le giovani, le madri, le donne che vorranno intraprendere un percorso di formazione all’impresa, oppure accedere direttamente al microcredito di libertà, sociale o d’impresa per uscire dal percorso di violenze a cui sono state esposte.
“Il progetto del Microcredito di Libertà – dichiara la Ministra per le Pari Opportunità, Eugenia Roccella - va nella direzione che ritengo giusta per aiutare davvero le donne vittime di abusi o di violenza, che è quella di restituire loro fiducia in se stesse e nelle proprie capacità. Lo status di vittime non significa che le donne non siano capaci di ribellarsi, di reagire, di riprendere in mano la propria vita. E il microcredito serve proprio a questo: a dare loro la possibilità di svincolarsi da una condizione di sudditanza anche economica. Spesso una delle maggiori difficoltà alle quali vanno incontro le donne vittime di violenza è quella di ricostruire una propria vita economica, professionale; quella di avere margini sufficienti per poter intraprendere un’attività e riedificare se stesse anche attraverso la realizzazione e l’autosufficienza. Questo progetto non consiste dunque solo in un sostegno o in un aiuto economico, ma permette anche alle donne di ricominciare da se stesse e dai propri talenti”.
“Questo – spiega il presidente ENM, Mario Baccini - è un progetto che può essere una occasione di rinascita e di autodeterminazione di donne che vengono da percorsi difficili ma che hanno deciso di reagire e vogliono avviare una attività di impresa, o essere informate e formate alla cultura economica o che chiedono sostegno in un percorso di difficoltà momentanea, che le porti fuori dal tunnel. La ministra Eugenia Roccella ha creduto fortemente in questo progetto, affidandone la guida all’Ente Nazionale per il microcredito, perché davvero anche attraverso la microfinanza e nella dignità del lavoro queste donne possano ritrovare una dimensione economica”.
"Questo progetto parte ed è reso possibile, dal grande lavoro svolto dai centri antiviolenza e dalle case rifugio. L'assistenza che questi centri prestano in emergenza a donne che hanno subito violenza è preziosa. Questa misura interviene in un secondo momento: quando le donne hanno ritrovato la forza di battersi per sé stesse, di ricostruirsi una vita. A questo punto il Microcredito di libertà offre loro una possibilità di recuperare indipendenza economica, ovvero la base per essere e sentirsi autonome, il presupposto per contrastare la violenza" così la capoprogetto Daniela Brancati.
Per informazioni sul progetto link: www.microcreditodiliberta.it
nella foto; Mario Baccini presidente Microcredito