Roma, non basta il covid...allarme polveri sottili
Legambiente: l’aria di Roma torna a saturarsi di polveri sottili, la salute dei romani è messa ulteriormente a dura prova. Intanto 6 stazioni di Metro A chiudono per lavori e per la Metro B Castro Pretorio e Policlinico chiudono senza una data di riapertura
(AGR) A Roma ancora 2 giorni consecutivi di polveri sottili oltre il limite consentito, secondo quanto riportato dai report giornalieri di Arpa Lazio: il 24 novembre ha segnato un superamento la centralina di Fermi, e sia il 24 che il 25 il limite è stato superato nella centralina Cinecittà e in quella di Via Tiburtina, in quest’ultima siamo già alla giornata numero 37 da inizio anno con valori oltre il limite, ben più del consentito: soglia massima secondo D.Lgs 13/08/10 n.155 è 50 ug/m3 (microgrammi per metro cubo di aria) e il limite massimo di giorni di superamento consentiti è proprio di 35 all’anno.
“L’aria di Roma torna a saturarsi di polveri sottili e come se non fosse sufficiente la pandemia, la salute dei romani è messa ulteriormente a dura prova - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, non abbiamo di certo bisogno di respirare smog, tantomeno in questo drammatico momento; andavano prese tutte le misure necessarie per evitarlo ma in Campidoglio le idee sembrano altre visto che accade tutto il contrario. Si è tornati a lasciare colpevolmente spenti i varchi ZTL permettendo alle auto di arrivare e imbottigliarsi nel cuore della Capitale; la Metro C è stata disastrosamente ferma per un giorno intero; il trenino della Casilina continua a rimanere attestato alla fermata Centocelle senza continuare lungo i 3 chilometri di tracciato della periferia est; vengono chiuse intere stazioni della metro A e sulla metro B sono addirittura chiuse a tempo indeterminato le stazioni di Castro Pretorio e Policlinico, le due fermate utili a raggiungere il più grande ospedale d’Europa per superficie, nel momento della terribile emergenza sanitaria”.
“Una vera presa in giro agli utenti del TPL, un’impossibile corsa a ostacoli quotidiana. Ma non tutti hanno la possibilità di rimanere a casa o di muoversi in macchina per studio o lavoro e, nella condizione nella quale si trova oggi il TPL romano, chi si sposta sui mezzi pubblici per scelta o necessità, è gravemente penalizzato soprattutto perché maggiormente esposto ai rischi di contagio”.