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EMERGENZA #COVID: LA VIA D’USCITA NEL MANIFESTO LAV “NON TORNIAMO COME PRIMA” ISPIRATO ALL’INSEGNAMENTO DI GANDHI

6 PROPOSTE PER COMPORTAMENTI SIA INDIVIDUALI CHE COLLETTIVI E INTERVENTI LEGISLATIVI PER AGIRE SUBITO SULLE CAUSE DELLA PANDEMIA ED EVITARNE IN FUTURO

print22 maggio 2020 03:38
EMERGENZA #COVID: LA VIA D’USCITA NEL MANIFESTO LAV “NON TORNIAMO COME PRIMA” ISPIRATO ALL’INSEGNAMENTO DI GANDHI

(AGR) Richiama il celebre insegnamento del Mahatma Gandhi «Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo», il Manifesto lanciato oggi dalla LAV “Non torniamo come prima”: si tratta dell’analisi e delle proposte che LAV - attiva da 43 anni in tema di tutela degli animali e sul campo in questi 2 mesi di lockdown per portare aiuto a migliaia di animali e alle loro famiglie - invita a sottoscrivere per stimolare l’impegno di tutti, dai singoli alle Istituzioni, a uscire dall’emergenza sanitaria e sociale causate dalla crisi #COVID19 attraverso comportamenti consapevoli e interventi legislativi nazionali, europei e internazionali.

“Nessuno deve sentirsi sopra le parti rispetto alla necessità di adottare comportamenti e stili di vita responsabili - spiega Gianluca Felicetti, Presidente LAV – L’urgenza per tutti di superare l’emergenza, oltre che sanitaria anche economica e sociale, non deve far dimenticare le cause di questa Pandemia: senza mal-trattamento degli animali non ci sarebbe stato il coronavirus. Solo agendo su di esse potremo così evitarne altre, visto che la stragrande maggioranza di epidemie e pandemie dell’ultimo secolo provengono da zoonosi, e garantire anche un futuro alle prossime generazioni. Da sempre siamo attivi anche con investigazioni, nel denunciare la drammatica realtà di allevamenti, mercati di animali e traffici anche illegali, da sempre ne denunciamo i rischi sanitari e più di 10 anni fa siamo stati pionieri nel lanciare il sito www.cambiamenu.it per  favorire scelte alimentari e stili di vita necessari per evitare tragedie come l’attuale pandemia”.

 
Questi, in sintesi, i punti chiave del Manifesto LAV (https://www.lav.it/manifesto) che invitiamo tutti a sottoscrivere:

Iniziamo da noi stessi. Dal cibo che mangiamo. Preferiamo i cibi vegetali! Perché carne, latte e uova fanno tagliare foreste, inquinano, causano sofferenza.
Le aziende, a partire da quelle dell’alimentazione e dell’abbigliamento, devono essere rifondate sulla base di criteri di reale sostenibilità e Responsabilità Sociale. E lo Stato sia d’aiuto in questa trasformazione, con una diversa fiscalità.
Fermiamo i mercati, le fiere, l’uso e l’uccisione degli animali selvatici ed esotici. Basta caccia, catture e riproduzione di animali per farne cibo, spettacolo, pelli e pellicce a partire dall’Italia e nel resto del mondo.
Spostiamo i finanziamenti pubblici dagli allevamenti alla produzione di alimenti vegetali. Ad esempio, equipariamo l’IVA sui prodotti alimentari vegetali e incentiviamo i pasti di origine non animale nella ristorazione pubblica.
Investiamo concretamente nella prevenzione delle malattie e nella ricerca scientifica “human based”. Riconosciamo la sperimentazione con metodi sostitutivi all’uso degli animali come primo passo verso una effettiva “libertà di ricerca”.
Tuteliamo gli animali domestici per aiutare le loro famiglie in difficoltà. Favoriamo l’adozione di cani e gatti e l’accesso ai farmaci veterinari e cancelliamo l’IVA da “beni di lusso” su cibo e prestazioni veterinarie.
 

“Bisogna distanziarsi sì ma dall’egoismo e dalla indifferenza, bisogna creare una nuova alleanza fra umani, altri animali, il Pianeta, una società senza discriminazioni fondate sulla diversità di specie è un modello di convivenza e può essere la soluzione per la “ripartenza” – si legge nel Manifesto della LAV - Ognuno di noi deve fare il suo, a prescindere dalla fase 2, 3 e poi la 4… Lo dobbiamo ai tanti morti, alle persone che stanno ancora combattendo la malattia, lo dobbiamo alle vittime di ogni specie causate da un sistema che o cambierà da ora o morirà con noi. Non torniamo come prima”.

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