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"Gli animali esotici non devono esser utilizzati come animali da compagnia": sondaggio Savanta ComRes per Eurogroup diffuso da LAV

Gli animali esotici non devono esser utilizzati come animali da compagnia: la pensa così l’87% dei cittadini UE e l’86% degli Italiani, secondo un sondaggio d’opinione Savanta ComRes per Eurogroup for Animals, veicolato da LAV

print08 giugno 2020 19:30
Gli animali esotici non devono esser utilizzati come animali da compagnia: sondaggio Savanta ComRes per Eurogroup diffuso da LAV

(AGR) Un sondaggio di opinione condotto da Savanta ComRes per Eurogroup for Animals e alcune associazioni aderenti, rappresenta un supporto molto forte per orientare future decisioni in tema di commercio e conservazione di animali esotici, come animali domestici all'interno dell'UE. Milioni di animali esotici sono attualmente tenuti come animali domestici nelle case degli europei, una tendenza in crescita con conseguenze di vasta portata per il benessere degli animali e per le persone.

La maggior parte delle specie animali esotiche ha esigenze estremamente complesse che le rendono inadatte come animali domestici. Inoltre, potrebbero essere vettori di malattie pericolose e minacciare la biodiversità europea qualora riuscissero a fuggire o venissero rilasciati in natura. 

 
La stragrande maggioranza degli intervistati in tutti i paesi coinvolti nel sondaggio (87%), concorda sul fatto che gli animali esotici non dovrebbero essere detenuti come animali domestici, che il commercio dovrebbe essere regolamentato meglio (92% dato Europeo, 89% quello italiano) e che l'UE dovrebbe svolgere un ruolo preponderante in questo ambito come parte di regole di mercato comunitario (88% dato europeo, 82% quello italiano). Questo sondaggio, il primo nel suo genere, è stato condotto in Italia, Francia, Germania, Finlandia, Spagna e Polonia. Il risultato mostra una piccola variazione negli atteggiamenti e opinioni misurati per paese, indicando comunque uno schiacciante consenso sul fatto che gli animali esotici non sono facili da tenere come animali domestici e neppure sicuri da avere a casa. 

“È incredibile di come questo sondaggio mostri un così largo consenso inter-europeo, inter-genere e inter-generazionale. Adesso le autorità nazionali e comunitarie non potranno più far finta di nulla, dato che è il volere dei cittadini italiani ed europei!” – Afferma Roberto Bennati, Direttore Generale di LAV. 

I rischi del commercio mondiale di specie selvatiche, compresi gli animali destinati al fiorente mercato europeo degli animali esotici da compagnia, sono diventati dolorosamente chiari nelle ultime settimane con l’emergenza mondiale del coronavirus. Anche se il sondaggio è stato condotto tra l'11 e il 17 febbraio, prima che il virus iniziasse a diffondersi in modo massiccio in Europa, gli intervistati sembravano già rendersi conto che i pericoli connessi a questo commercio non si limitano all'Asia né alle sole pratiche illegali. All'interno dell'Unione Europea è perfettamente legale mantenere, commerciare e trasportare migliaia di specie animali esotiche, compresi i pipistrelli, con controlli sanitari scarsi se non assenti. Spesso fino a quando non è troppo tardi. Nel 2015 tre allevatori di scoiattoli esotici sono morti in Germania dopo aver contratto un nuovo ceppo di borna-virus legato agli animali. Lo stesso ceppo virale è stato successivamente scoperto anche negli scoiattoli detenuti nei Paesi Bassi! 

Il sondaggio d'opinione riflette anche un ampio consenso sul fatto che catturare animali selvatici da conservare come animali domestici sia sbagliato (92% dato europeo, 94% quello italiano). Per Reineke Hameleers, direttrice dell'Eurogroup For Animls, questo dovrebbe essere anche un campanello d'allarme per le istituzioni dell'UE secondo cui "gli europei apprezzerebbero un forte ruolo di leadership dell'UE nella protezione della biodiversità globale". Chiediamo alla Commissione Europea di ascoltare le opinioni dei cittadini e i risultati di questo sondaggio d’opinione, includendo misure per reprimere il commercio di animali esotici nella nuova strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2030, attualmente in fase di elaborazione nell'ambito del Green Deal dell'UE". 

“La LAV ritiene importante che si adottino da subito misure di restrizione del commercio su base scientifica e che si arrivi in ogni caso a un divieto totale di detenzione di animali selvatici ed esotici. Non esistono animali idonei a una vita di sofferenza, cattività e convivenza forzata con l’essere umano. Dobbiamo tutelare tutte le specie animali attualmente commerciate e tutelare tutti noi nei confronti di possibilità e rischi infettivi e di contagio, tutt’altro che remoti” – conclude Roberto Bennati 

#NONCOMEPRIMA 

Consapevoli dei maltrattamenti e dei rischi sanitari connessi ai traffici internazionali di animali esotici, per arginare questo grave fenomeno, LAV ha avviato una petizione rivolta al Ministro dell’Ambiente Costa (change.org/nontrafficoanimalI) per chiedere, tra le altre cose, di vietare la riproduzione, la vendita e il commercio intracomunitario e di esportazione degli animali esotici nati in cattività e delle loro parti. La petizione trae ispirazione dal Manifesto LAV #NONCOMEPRIMA (www.lav.it/chi-siamo/manifesto-lav) un programma in 6 punti per mettere fine alla pandemia in corso ed evitarne di nuove. 

IL TRAFFICO DI ANIMALI ESOTICI IN NUMERI 

Il traffico di animali esotici è un business globale, secondo solo al traffico di armi e droga. Nell’Unione Europea il traffico di specie di flora e fauna protetta, e dei loro prodotti derivati, vale circa 100 miliardi di euro l’anno. In Italia il giro d’affari è di 2 miliardi di euro l’anno.  

Oltre al traffico illegale, in Italia sono allevati e commerciati legalmente anche armadilli (cugini dei pangolini), serpenti (le cui madri piene di uova vengono catturate in natura in Paesi nel sud del mondo), pappagalli e altri uccelli, ricci, salamandre, tartarughe, cani della prateria e mustelidi vari (cugini degli zibetti). Un elenco lunghissimo e preoccupante, di cui non si conosce neppure l’entità. 

SCHEDA TECNICA 

Savanta ComRes ha condotto un sondaggio online quantitativo, in cui agli intervistati sono state richieste le loro percezioni sul commercio e sulla custodia di animali esotici come animali domestici a casa. Hanno partecipato all’intervista 6.137 adulti in sei paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Italia, Polonia e Finlandia) di età superiore ai 18 anni online tra l'11 e il 17 febbraio 2020. I dati sono stati ponderati per essere rappresentativi degli adulti di età superiore ai 18 anni per sesso, età e regione in ciascuno dei sei paesi coinvolti. 

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