IX Municipio, chiude in anticipo un locale per una lite tra ragazzi, Gregori:"Non si può spegnere..... la notte"
Augusto Gregori, vicepresidente del Municipio IX Roma EUR: Non si può continuare a punire i lavoratori del settore per delle colpe non loro. I locali sono spazi di aggregazione, presìdi sociali, luoghi dove si può vivere la notte in modo sicuro. Dobbiamo distinguere chi lavora nelle regole e chi no


Divertimento Sicuro - Augusto Gregori vice pres Mun.9 e Gianluca D'Ettorre e Paolo Pompei di Room26 foto da comunicato stampa
(AGR) Chiude in anticipo la stagione del Room26, sempre votato al divertimento in sicurezza, tra i temi principali dell’impegno dei gestori Gianluca D’Ettorre e Paolo Pompei, gli stessi che, insieme al Municipio IX Roma Eur, hanno lanciato lo scorso gennaio l’iniziativa delle navette per riportare a casa i ragazzi non in grado di mettersi alla guida.
A far scattare la chiusura in anticipo sono stati i 15 giorni di chiusura previsti dall’applicazione dell’Art. 100 del TULPS per una lite all’interno del locale: “Chiudiamo non per colpa del locale, dell’organizzazione o della serata. Chiudiamo per una banale lite tra due ragazzi su cui siamo immediatamente intervenuti. - dichiarano D’Ettorre e Pompei gestori del locale che sulla questione hanno diramato una nota stampa - Non si può prevenire un pugno, ma si può intervenire a posteriori e questo lo abbiamo fatto, mettendoci a disposizione di tutti, dalle autorità ai ragazzi stessi. Una discussione capita ovunque, ma quando succede all’interno di un locale è proprio questo a dover pagare….. Per quale motivo?Non si possono lasciare a casa lavoratori che non hanno colpe. Oggi 60 persone non percepiranno il loro stipendio perché la stagione del Room26 chiude in anticipo e non terminerà a fine maggio come ci eravamo prefissati. Non è giusto che a pagare sia sempre l’attività. Deve esserci una distinzione che definisca l’inciviltà e la distingua dal sano divertimento”
In questo ambito e come referente delle istituzioni sul territorio, si è espresso Augusto Gregori, vicepresidente del Municipio IX Roma EUR, da sempre attento al rapporto tra legalità, impresa e aggregazione giovanile il quale, ha dichiarato: “Non si può spegnere la notte: servono cultura, regole e spazi sani. Bisogna dirlo con chiarezza che nessuno può entrare nella testa di un ragazzo che decide di fare a botte dentro o fuori da una discoteca. Ma non si può continuare a punire i lavoratori del settore per delle colpe non loro.
C’è un problema culturale, educativo, sociale e va affrontato con visione più ampia. Non possiamo pensare di risolvere chiudendo attività che lasciano a casa persone che vivono di quel lavoro. I locali, se ben gestiti, sono parte della soluzione. Sono spazi di aggregazione, presìdi sociali, luoghi dove si può vivere la notte in modo sicuro. Penalizzarli significa togliere alternative ai ragazzi, e fare un favore al degrado”, ha commentato Gregori che, proprio grazie alla rete costituita con i locali del territorio amministrato, ha dato luce al primo brand municipale intitolato Eur District, nato con una visione prospettica verso quei distretti del divertimento che dalla notte hanno solo guadagnato in termini di lustro e di affermazione cittadina. Si pensi a Berlino, Londra o Parigi.
“Dobbiamo distinguere tra chi lavora nel rispetto delle regole e chi no. Ma la linea non può essere quella della chiusura indiscriminata. Stiamo portando avanti una visione di sviluppo integrato che tiene insieme turismo, cultura, economia, sicurezza e socialità. Con il Municipio abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con le attività notturne per promuovere ‘buone pratiche’, collaborazione con le forze dell’ordine e azioni di prevenzione. È un modello che funziona e che va rafforzato sempre di più. Perché la notte va governata, non repressa. La proposta è di avviare una riflessione parlamentare sull’articolo 100 del TULPS, introducendo criteri più precisi, graduati e legati alla responsabilità effettiva dei gestori. Non si può scaricare sui locali l’intero peso di comportamenti individuali spesso imprevedibili. Occorrono strumenti più equilibrati, che difendano la sicurezza senza distruggere il tessuto economico e sociale della notte”, ha poi concluso il vicepresidente Gregori che ci ha tenuto a ringraziare le forze dell’ordine: “Fanno un lavoro fondamentale e spesso sottovalutato, applicano la legge ma che oggi da solo una risposta repressiva. Dobbiamo affiancare il loro lavoro con un investimento culturale”.