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Morire per la pace, gli eroi di Kindu

print09 novembre 2011 19:46
Rita Gonelli Figlia del Capitano pilota Giorgio Gonelli

Rita Gonelli Figlia del Capitano pilota Giorgio Gonelli



Sono stati i primi morti italiani per la pace nel mondo. Militari impegnati in azioni umanitarie fatti a pezzi solo perché “bianchi”. Sono i tredici aviatori italiani trucidati a Kindu, 50 anni fa, e ricordati sabato scorso 5 novembre, con una significativa cerimonia dai Lions Roma Mare cheda venticinque anni tengono viva la memoria di quella strage. Una cerimonia che da quest’anno, con un voto del XIII Municipio di Roma, è stata istituzionalizzata ed è entrata ufficialmente nel programma degli eventi del comune.“Hanno sacrificato la loro vita per la pace – ha ricordato Patrizia Cicini, presidente Lions Roma Mare accogliendo le personalità presenti – la memoria di Kindu è un impegno per il nostro paese e per la ricostruzione della pace nel mondo. Una pace che non può essere stabilita se i diritti umani non vengono tutelati. Ed è in questa tutela ed in nome della pace che da 25 anni i Lions hanno voluto ricordare il sacrificio di questi eroi”. Per i Lions il tema della pace è uno degli obiettivi prioritari. Tra gli scopi dell’associazione troviamo, infatti, il proposito di “creare e stimolare uno spirito di comprensione fra i popoli del mondo, promuovendo l’interesse attivo per il benessere civico, culturale, sociale e morale della comunità”. Kindu è una località del Congo belga dove, nel novembre 1961 vennero trucidati tredici aviatori italiani disarmati in missione di pace dell'ONU per alleviare le sofferenze di una popolazione stremata dalla guerra e dalla fame, trasportavano>

Piero Cucunato in rappresentanza della Provincia di Roma

Piero Cucunato in rappresentanza della Provincia di Roma

con i loro aerei, viveri ed indumenti.A Fiumicino, dinanzi alla stele, posizionata sulla strade dell’aeroporto, a ricordo dei caduti erano convenute tutte le autorità civili e militari, presente anche Rita Gonelli, visibilmente commossa, figlia di una delle vittime. A confermare il nuovo ruolo del XIII Municipio nella celebrazione di Kindu ha preso la parola il presidente Giacomo Vizzani: “Una nazione civile – ha sottolineato -non dimentica i propri caduti. Questi giovani avieri sono stati uccisi nella prima missione di pace dell’esercito italiano del dopoguerra, il loro esempio ha lasciato il segno. Oggi, qui, dinanzi al monumento, si rinnova lo stupore e l’indignazione per quanto accaduto”.

 
Franco Fuduli - Governatore del distretto 108 dei Lions

Franco Fuduli - Governatore del distretto 108 dei Lions

La Provincia di Roma, rappresentata da Piero Cucunato, ha significato: “La cultura del ricordo per le giovani generazioni – ha detto Cucunato – è un valore fondamentale per il quale dobbiamo impegnarci tutti per ritrovare, anche in un momento delicato come l’attuale, quel sentimento di Stato che ha fatto l’Italia”. Dopo gli interventi dei rappresentanti istituzionali (l’ Ammiraglio di Squadra, Alessandro Picchio, Consigliere Militare Presidente del Consiglio dei Ministri, la rappresentanza dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, al Gr. Uff. Renzo Fausti, Presidente ANFCMAE, al Gen. D.A. Umberto Formisano, l’Associazione Aeronautica di Bracciano, al

C-119 India 6002

C-119 India 6002

Comandante Provinciale della Guardia Forestale dello Stato, Dott. Carlo Costantini) è stato Franco Fuduli, Governatore del distretto 108 dei Lions a chiudere la celebrazione: “Quest’anno c’erano molti giovani e bambini. Una presenza che diviene un segnale importante e che dovrà aumentare. – ha ricordato Fuduli – Il nostro impegno è quello di promuovere la pace nel mondo. A Kindu si sono sacrificati per lo stesso spirito di libertà e di pace che vogliamo diffondere nel mondo”.

Questi i loro nomi:

A bordo del C-119 India 6002 (nominativo radio “Lyra 5”)

C-119 India 6049

C-119 India 6049

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- Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani;
- Sottotenente pilota Onorio De Luca;
- Tenente medico Paolo Remotti;
- Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani;
- Sergente maggiore montatore Silvestro Possenti;
- Sergente elettromeccanico Martano Marcacci;
- Sergente marconista Francesco Paga.

A bordo del C-119 India 6049 (nominativo radio “Lyra 33”)

Morire per la pace, gli eroi di Kindu




- Capitano pilota Giorgio Gonelli
- Sottotenente pilota Giulio Garbati;
- Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni;
- Sergente maggiore Nicola Stigliani;
- Sergente maggiore Armando Fabi;
- Sergente marconista Antonio Mamone.

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