Roma Casilina, droga nascosta nel battiscopa, sconti per l'acquisto di doppie dosi, madre e figlia in manette
Nel battiscopa ceramico segnalato dal fiuto del cane non era murato ma tenuto fermo alla parte da una calamita. Le due donne gestivano le offerte con tanto di “sconti” per gli acquisti “bis”, venduti a 90 euro a dispetto dei 50 della singola dose. Accettati pure bonifici bancari.


Polizia droga nascosta nel battiscopa al Casilino
(AGR) Avevano costruito, con una certa maestria, un nascondiglio della droga dietro ad un battiscopa, al sicuro da occhi “indiscreti”. Il loro marchingegno non è però sfuggito al fiuto di Eviva, il cane antidroga della Questura di Roma, che ha permesso di stanare le dosi di cocaina custodite e pronte per la vendita al dettaglio. Madre e figlia - gestrici del giro “in house” - sono state arrestate dalla Polizia di Stato.
Sono stati gli investigatori del Distretto Casilino ad intercettare la “impresa familiare” nel quartiere La Rustica. Individuata la zona dell’improvvisata piazza di spaccio, gli agenti hanno pazientemente atteso il momento giusto sotto la casa “laboratorio”. Così, una volta intercettata per prima la madre, l’hanno fermata e seguita nell’appartamento, dove la attendeva la complice più giovane. A quel punto è entrata in azione Eviva, uno dei migliori cani antidroga della Questura di Roma, che ha segnalato ai suoi conduttori una mattonella apparentemente identica alla altre. È bastata un’analisi meticolosa del pavimento per scoprire che il battiscopa ceramico non era murato, ma tenuto fermo alla parete grazie ad una calamita a scomparsa.
Agli acquirenti, infine, era offerta anche la possibilità di scegliere di optare per il pagamento tramite bonifico bancario, rigorosamente istantaneo, o ricariche di carte prepagate per facilitare lo scambio. Per le gestrici della “impresa familiare” è scattato immediatamente l’arresto. Entrambe sono ora gravemente indiziate di aver violato la normativa sugli stupefacenti. La Procura ha chiesto ed ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari la convalida della misura adottata dalla Polizia di Stato. Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, le indagate devono ritenersi innocenti fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.