Ad Anzio torna alla luce una nuova porzione della Villa Imperiale di Nerone.
La scoperta è stata fatta durante uno scavo eseguito da Acqualatina su via Furio Anziate. Dagli scavi sono emerse settori di un muro perimetrale ed una stanza tinteggiata di rosso pompeiano. I ritrovamenti però per la viabilità cittadina sono stati ricoperti


(AGR) Testo e foto di Gianni Loperfido
L’antica capitale volsca Antium, luogo di villeggiatura con Ville nobiliari, durante questi mesi di isolamento per il Covid19, ha voluto rifarsi il look in vari quartieri. Il lungomare della Riviera Mallozzi che si affaccia sull’antico Porto romano, i cui resti in mare sono quasi tutti sommersi, è in via di ammodernamento con l’esecuzione di una nuova progettazione di lavori che comprendono rifacimenti stradali ed una nuova illuminaziome. Quindi non solo nuove aiuole e nuovi lampioni ma soprattutto un’indispensabile e nuova rete fognaria. Ed è stato proprio eseguendo gli scavi per la nuova tubatura che è spuntata dal sottosuolo una nuova porzione dell’imponente villa romana, conosciuta come Villa di Nerone.
In un primo momento si era pensato che fosse apposto sullo scavo una lastra di vetro trasparente per rendere visibile i ritrovamenti, prevedendo una deviazione per l’accesso al lungomare da altra strada, invece, difficoltà logistiche, per raggiungere con un altro itinerario la zona dei giardini con la statua di Nerone ed il centro, hanno fatto in modo che i reperti archeologici fossero ricoperti di terra e rimandati a tempi futuri.
Alla scoperta della Villa di Nerone ad Anzio.
Quello che è possibile ammirare oggi ad Anzio è solo una piccola parte della Villa di Nerone, maestosa villa imperiale che si estendeva lungo l’intera fascia costiera, per più di 800 metri verso ponente fino al Capo dell’Arco Muto e larga circa 80 metri a partire dalla punta di Capo d’Anzio e via Furio Anziate. La villa è famosa con il nome di Nerone: si narra, infatti, che l’Imperatore era qui quando Roma bruciava e che qui vi è nato, come pure è nata a Anzio, la figlia Claudia.
L’edificio è di età repubblicana (II sec. a.C.), è stato ampliato e modificato poi durante quella imperiale, con ulteriori interventi eseguiti sotto Domiziano, Adriano, Settimio Severo.
Già in epoca romana Anzio era designata come luogo di villeggiatura e nelle sue antiche dimore sono stati ritrovati importanti reperti quali il Gladiatore Borghese oggi al Louvre, la Fanciulla di Anzio del Museo Romano e l'Apollo del Belvedere con la statua del Vecchio Pescatore esposti ai Musei Vaticani.
Abbandonata dopo la caduta dell’Impero romano con le invasioni barbariche come quelle dei Vandali di Genserico (nel V secolo), degli Ostrogoti di Vitige (nel VI secolo) e dei Saraceni, che spinsero gli abitanti superstiti a fondare la città di Nettuno.
Il ripopolamento di Anzio risale agli inizi del XVII secolo, con la costruzione di un nuovo porto su iniziativa di Papa Innocenzo XII. Attorno al porto, nel XIX secolo, si sviluppò la moderna città di porto d’Anzio, dove il 22 gennaio 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, si verificò il celebre sbarco degli alleati. I luoghi dello sbarco sono contigui agli spazi della Villa di Nerone, proprio a ridosso della spiaggia da cui sono ben visibili.
Una località di mare dal passato romano, con numerose attrattive turistiche e culturali. Anzio è una delle più note destinazioni balneari del Lazio. Le spiagge, il lungomare, i palazzi storici e i siti archeologici ne fanno una meta da non perdere a pochi passi da Roma.