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Cercando la vita

print21 novembre 2011 00:44
(AGR) Inizia da qui il percorso di riappropriazione della vita da parte di Dino Rosa. Un percorso duro,nel quale gli ostacoli maggiori sono “dentro”, nella difficoltà ad accettare la nuova condizione, lui che “aveva il mondo in mano” e si pensava invincibile. Dino Rosa, in “Cercando la vita” con grande naturalezza mette a nudo i palpiti e le baldanze dell’adolescenza, i segreti più intimi, le certezze più certe, i desideri più pazzi, le dolci attese. Il risultato èun racconto crudo, spietato, senza indulgenze, dove fuoriescono i “mostri” che una condizione di svantaggio provoca in chi si vede catapultato in fondo e non accetta di rimanerci: la solitudine, l’abbandono da parte degli amici, il treno degli affetti che passa sfrecciando e ti lascia alla stazione, le ambizioni di un giovane che diventano altezze irraggiungibili. Il rischio di questo libro , che ha messo d’accordo la giuria del Premio Basilicata sul riconoscimento al miglior autore lucano dell’anno, è che la storia ti prende a tal punto da voler arrivare subito all’ultima pagina, per vedere come va a finire. E, facendo così ,si perde il meglio, che è fatto di riflessioni profonde, di paure inespresse, di rifiuto di guardarsi allo specchio, di crisi esistenziale, ma anche di coraggio , di voglia di risalire, di scommesse fatte prima di prendere sonno. Si,Dino aveva deciso di affrontare la sfida che il destino gli stava lanciando. Non sapeva ancora dove questa battaglia l’avrebbe portato, ma aveva fatto suo il desiderio di provarci. Era determinato a giocare l’ultima carta del mazzo. Non era neanche una puntata alla cieca: “cosa avrei potuto fare altrimenti? Niente, se non il confinarmi nella rinuncia alla lotta, in una vita di umiliazioni. No, avrei cercato di affrontare tutto l’affrontabile, con la convinzione che sarei arrivato alla fine della corsa senza fiato ma con l’animo sgombro da rimorsi , in quanto avevo fatto ogni sforzo umanamente sostenibile. Era questa la mia missione”.Centrale , in questo racconto , sono i sentimenti. E’ l’amore che se ne va, con il suo epilogo di silenziosa sofferenza, è la speranza che si cerca negli occhi di una donna, come resurrezione. Da questo punto di vista, “cercando la vita” apre una riflessione profonda su aspetti trascurati della riabilitazione, che non è solo recupero funzionale ma capacità di star bene con se stessi. L’amore per la scrittura è arrivato nel momento di maggiore disperazione, quando il protagonista, si spaventa del fatto che tutte le vittorie accumulate ( la riabilitazione fisica, la laurea) non bastano da sole a rimetterti in piedi se non hai un progetto, una motivazione, uno scopo. Vivere, non sopravvivere , sembra essere il sogno inafferrabile di Dino.

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