“Il quarto d’ora di Amedeo”: il romanzo di Marcello Scarienzo tra disillusione, social e redenzione
Dal Rione Sanità a Milano, il viaggio di un giovane tra sogni infranti, like e solitudine digitale. Il romanzo d’esordio di Scarienzo racconta una generazione sospesa tra apparenza e bisogno di verità


Marcello Scarienzo - Credits @foto da Comunicato Stampa
(AGR) “Il quarto d’ora di Amedeo”: tra sogni, social e verità – il romanzo generazionale di Marcello Scarienzo
Una delusione d’amore, un sogno da inseguire e una città da conquistare. Sono questi gli elementi che danno il via a Il quarto d’ora di Amedeo, il romanzo d’esordio di Marcello Scarienzo, scrittore napoletano classe 1988 cresciuto nel cuore del Rione Sanità.
Il romanzo si muove agilmente tra l’intimo e il collettivo, raccontando le contraddizioni di una generazione cresciuta tra sogni televisivi e realtà instabili, stretta nella morsa dei social network e del bisogno compulsivo di approvazione.
Milano, da simbolo del riscatto personale, si trasforma presto in un contenitore vuoto: turni infiniti, lavori temporanei, rapporti effimeri e scroll compulsivi. Amedeo si rifugia nei social, rincorrendo un’identità digitale sempre più distante dalla realtà. La pandemia da COVID-19 acuisce il suo smarrimento, portandolo sull’orlo del baratro.
Il punto di svolta arriva in modo improvviso e potente: una notizia destabilizzante, un amico sincero, e un incontro che rompe la monotonia dell’apparenza. Da lì parte una lenta ma profonda risalita, fatta di consapevolezza, fragilità e verità.
Con uno stile diretto e senza filtri, Scarienzo dà voce a chi si è perso nel riflesso di uno schermo, ma non ha smesso di cercare. La citazione di Andy Warhol sui “quindici minuti di fama” diventa lo specchio rovesciato di una generazione che ha toccato il fondo e ora cerca qualcosa di più autentico del successo effimero.
Il quarto d’ora di Amedeo è un romanzo che parla chiaro: dietro ogni profilo, c’è un essere umano. E forse il vero successo non è essere visti, ma riuscire finalmente a guardarsi dentro.