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Impronte sull'acqua

print27 marzo 2014 11:53
(AGR) Esce proprio in questi giorni per Kairòs Editore il libro di Marco Mastrilli “Impronte sull’acqua”, una silloge di poesie il cui tema principale è la Vita, il suo incessante fluire e modificarsi. Ogni componimento del libro è il risultato dell’atteggiamento accogliente verso gli accadimenti della Vita, sofferenza compresa. Non per niente l’autore è un insegnante di meditazione e istruttore midfulness nei protocolli per la riduzione dello stress. Di fede buddista, della corrente tibetana, il poeta Marco Mastrilli ci parla di Natura, che è sempre presente in tutte le sue liriche, perché da lui amata, rispettata e respirata anche nella vita di tutti i giorni. Le sue poesie raccontano i quattro elementi, Acqua, Aria, Terra e Fuoco. Durante la lettura infatti possiamo sentire il vento, il fresco dell’acqua di un ruscello e il fragore di una cascata, ci sorprendiamo a passeggiare nella sabbia e ad accarezzare uno scoglio mentre sentiamo la salsedine sul viso. Nella sua poesia può accadere di avvertire l’odore dei fiori, avere la visione di un girasole e percepire il battito d’ali di una farfalla. Questo – ed altro – sentiremo, perché “Impronte sull’acqua” è un libro da leggere anche “ad occhi chiusi”, come avverte l’autore nella prima pagina. Come un manicaretto pregiato ha bisogno di tempo, spazio, atmosfera, per essere gustato pienamente. La poesia meditativa che compone la silloge prevede un semplice rituale, che avrà anche il prezioso vantaggio di costringere il lettore a fermare la corsa e ad ascoltarsi, a dare spazio alla sua voce interiore percepibile solo nel silenzio e con un respiro consapevole. Ma cos’è veramente la poesia per Marco Mastrilli? “Montale afferma che la poesia è un prodotto assolutamente inutile, ma quasi mai nocivo, e questo è un titolo di nobiltà – risponde l’autore – Io credo che la poesia sia anche un modo per cantare la vita, intonandola al suono e alla musica che essa stessa produce. Probabilmente un poeta si illumina di una sorta di aurora boreale che spicca nei momenti in cui si assopisce nella notte della propria essenza e quella luce magica gli mostra una realtà che appare come la sua stessa natura umana. Personalmente la mia poesia è il mezzo per lasciarmi attraversare dalle emozioni più forti e di dare valore a quelle più sfumate e apparentemente più deboli che si sono posate come note su un ipotetico pentagramma fino a suonare, con toni più o meno alti. Per me la poesia non è altro che un mezzo per riportare alla luce le scoperte e i ritrovamenti avvenuti durante i miei viaggi interiori che mi è piaciuto condividere in questo libro”. E le impronte sull’acqua lasciate dal poliedrico Marco Mastrilli (il suo curriculum annovera anche esperienze di attore e musicista) ci incantano, ci commuovono, ci consolano, ci portano in altre dimensioni, placano e pacificano, avvicinandoci – se le sapremo “assaporare” – all’infinito mistero che è la Vita. di Manuela Minelli

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