Notti bianche una commedia di Fedor Dostoevskij al Manfredi

LUI. un sognatore, impossibilitato alla quotidiana banalità della vita. Sogna, immagina, si interroga sulla vita mentre gli altri invece vivono. E’ un diverso. Se ne rammarica. Vorrebbe essere come gli altri, presi dai ritmi della vita,
senza il tempo di porsi delle domande ma non riesce a stare dietro ai ritmi del quotidiano. LUI... si è costruito un mondo solitario, lento, fatto però di mille cose. Conosce le persone che incontra senza parlarci mai davvero, eppure con ognuno ha una specie di rapporto, costruito nella sua testa.
LEI. Nasten'ka.
Aspetta. Vuole scappare dalla vita che la sta schiacciando ma non può e non ha il coraggio di farlo da sola. Aspetta l’uomo che le promise, un anno prima, di tornare aprenderla per portarla via. E’ innamorata di quell’uomo, o forse si è dovuta innamorare, per avere una possibilità di scappare. LEI….nonostante tutto è forte. Forte nei confronti della vita che l’ha messa a dura prova.Queste due esistenze una notte si incontrano per caso.Per quattro notti le loro vite si uniranno raccontandosi l’uno all’altra.
LUI: Allora domani ci riconteremo qui e ci racconteremo le nostre vite!
LEI: Si, però innanzitutto un patto!
LUI: Un patto? Va bene, acconsento a tutto!
LEI: Non dovete mai innamorarvi di me!
LUI: Lo giuro!