Ex Ilva, Palombella (Uilm): “I lavoratori hanno fatto sentire la propria voce, ora tocca al Governo”
Dopo lo sciopero in tutti gli stabilimenti, il segretario generale della Uilm lancia un appello all’esecutivo: “Serve un piano industriale concreto e la gestione diretta dello Stato per evitare la chiusura definitiva dell’ex Ilva”


(AGR) Roma, 16 ottobre 2025 – Centinaia di lavoratori dell’ex Ilva hanno incrociato le braccia questa mattina in tutti gli stabilimenti del gruppo, da Taranto a Genova, da Novi Ligure a Racconigi, per chiedere interventi urgenti al Governo. Una mobilitazione nazionale che segna un nuovo punto di svolta nella lunga vertenza siderurgica, mentre cresce la preoccupazione per una crisi ormai vicina al punto di non ritorno.
“I lavoratori hanno fatto sentire forte e chiara la propria voce – ha dichiarato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm – ora tocca al Governo agire con responsabilità e decisione”. Secondo il leader sindacale, la situazione dello stabilimento ex Ilva è diventata “intollerabile”, con la produzione ai minimi storici, numerosi impianti fermi e oltre 4.500 persone in cassa integrazione.
“Il Governo deve presentare un piano industriale credibile, puntando sulla decarbonizzazione e sulla transizione ai forni elettrici e DRI, con lo Stato protagonista del rilancio. Non ci sono più alibi né tempo da perdere”.
La Uilm indica nel prossimo 28 ottobre la “prova del nove” per l’Esecutivo, data in cui si attendono risposte concrete sulle prospettive produttive e occupazionali del gruppo siderurgico.
“Non accetteremo ulteriori rinvii – conclude Palombella – È il momento delle scelte e della responsabilità per garantire un futuro all’industria e alle comunità coinvolte”.
La vertenza ex Ilva, tra le più complesse del panorama industriale italiano, resta così al centro del dibattito politico ed economico nazionale, con i sindacati che chiedono una svolta immediata per evitare la chiusura definitiva di un settore strategico per l’economia del Paese.