Passoscuro, plastic free....al lavoro i volontari

I volontari sono arrivati muniti di un robusto paio di guanti e di un coltello (alcuni dei rifiuti più comuni sono infatti attrezzi di pesca). L’obiettivo comune è quello di pulire uno dei tratti costieri più belli della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, che come molti altri è colpito dal grave problema dell’inquinamento da plastiche.
Nei mari di tutto il mondo ci sono già 150 milioni di tonnellate di plastica e ogni anno se ne aggiungono altri 8 milioni. La plastica sporca gli oceani, soffoca ed uccide gli animali marini, viene mangiata e finisce anche sulle nostre tavole. Uno dei principali responsabili di questa situazione è l’abuso della plastica monouso e la carenza di efficienti pratiche che hanno ad oggetto il suo smaltimento.
La plastica nei mari rappresenta una delle maggiori emergenze ambientali del pianeta, per questo a tale è stata dedicata l'edizione 2018 della Giornata mondiale dell'Ambiente, celebrata dall'Onu il 5 giugno di ogni anno.
Lo slogan adottato dagli ambientalisti di tutto il mondo è: “Combatti l'inquinamento da plastica. Se non puoi riusarlo, rifiutalo”. Riutilizzare gli oggetti in plastica, come vaschette e bottiglie, è uno dei metodi giusti per prevenire il problema, mentre è meglio evitare gli imballaggi che se non possono essere riutilizzati, preferendo prodotti sfusi o in confezioni di materiale biodegradabile (come carta, cartone, vetro e bioplastiche).
I dati parlano da soli: se si va avanti di questo passo, nel 2050 il volume della plastica nei mari supererà quello dei pesci. Il grosso dell'inquinamento viene dai paesi emergenti (Asia, Africa e America Latina), che non hanno sistemi di raccolta e trattamento adeguati, ma anche nel Mediterraneo la situazione è critica: in Italia ogni 100 metri di spiaggia si trovano in media 620 rifiuti, all'80% di plastica.