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Roma, con finti annunci a luci rosse adescavano "clienti" per rapinarli, arrestati due uomini ed una donna

I tre riuscivano a procacciare le vittime pubblicando sul web falsi annunci di attività di prostituzione su diversi siti di incontri. All'appuntamento in casa, non appena ricevuto il denaro, uno dei due complici entrava inscenando la parte del “marito geloso”, picchiando e rapinando i malcapitati

printDi :: 27 maggio 2025 14:21
Polizia V distretto  operazione condotta con Carabinieri

Polizia V distretto operazione condotta con Carabinieri

(AGR) Su delega della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri della Compagnia di Roma Piazza Dante, gli agenti della Polizia di Stato del V Distretto “Prenestino” e del Commissariato di “Tivoli-Guidonia” hanno dato esecuzione a un’ordinanza, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma, che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini e una donna italiani, indagati, a vario titolo, per rapina aggravata da più persone riunite e dall’utilizzo di armi, lesioni personali aggravate, estorsione, ricettazione, indebito utilizzo di strumenti di pagamento, violenza privata e danneggiamento.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine all’esistenza del gruppo, composto dai tre indagati che, dopo aver adescato le vittime su siti di incontri online con il pretesto di consumare un rapporto sessuale, le inducevano a recarsi nella loro abitazione, sita in zona Casal Bruciato, per rapinarle.

 
I tre riuscivano a procacciare le proprie vittime pubblicando sul web falsi annunci di attività di prostituzione su diversi siti di incontri, in cui la donna si offriva come promotrice di prestazioni sessuali in cambio di denaro.

Una volta pattuita la prestazione, il cliente veniva invitato presso l’abitazione di uno degli altri due complici ove ad accoglierlo vi era la donna che, in abiti succinti, lo faceva entrare ed accomodare in casa. Non appena ricevuto il denaro, uno dei due complici entrava in casa e, inscenando la parte del “marito geloso”, faceva fuggire le vittime con minacce o, come documentato, usando violenza fisica nei confronti dei malcapitati, al fine di farli uscire dall’abitazione frettolosamente ed appropriarsi dei beni abbandonati a seguito della fuga.

L’attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri ha consentito di ricostruire quattro rapine aggravate, in occasione di una delle quali la vittima veniva anche immobilizzata e colpita con calci e pugni, nonché accertare la consumazione anche di altri gravi reati di cui sono gravemente indiziati a vario titolo gli odierni indagati, quali un’estorsione consumata ai danni di un tassista, l’utilizzo di un’autovettura ai fini di profitto sottratta ad una delle vittime di una delle cruente rapine e l’aggressione mediante un violento schiaffo al volto consumata nei confronti della titolare di una farmacia sita in zona Casal Bruciato.

La condotta degli indagati denota particolare efferatezza e audacia, poiché, nell’ambito di un episodio in particolare, uno di essi non esitava, lungo la pubblica via, all’altezza di un semaforo, ad avvicinare un automobilista e ad intimargli di esibire i documenti, qualificandosi come “poliziotto antidroga”. Approfittando della buona fede del mal capitato, il finto poliziotto, insieme al complice, si è introdotto nell’autovettura per sottrarre, riuscendoci, il portafogli ed oggetti personali preziosi, non esitando ad utilizzare la violenza per raggiungere l’obiettivo, colpendolo violentemente al volto.

Si precisa che, considerato lo stato del procedimento, indagini preliminari, gli arrestati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva. Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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