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Come stanno le spiagge, le coste della nostra Italia? al via il Geological Day Coste per "misurare" l'erosione

Il Geological Day Coste nasce per verificare lo stato di salute del territorio costiero italiano e prevede 4 giornate di sopralluoghi e di eventi escursionistici lungo le coste italiane. In campo gli esperti della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA).

printDi :: 16 maggio 2022 13:12
Come stanno le spiagge, le coste della nostra Italia? al via il Geological Day Coste per misurare l'erosione

(AGR) “Il prossimo 18 Maggio, - ha annunciato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA APS).- in tutta Italia inizierà il Geological Day Coste: quattro giornate di escursioni lungo le coste italiane. Saremo sulle spiagge, lungo sentieri di campagne confinanti con ambienti marini o ancora versanti di montagne che guardano al mare. Il litorale è stato definito come “il territorio, che segna il confine fra la terra e il mare, e un luogo di compromesso e di conflitto in continua evoluzione”.

In Italia, sono ben 646 comuni che hanno tratti di costa marina, una superficie nazionale pari a 43.000 kmq, pari al 14% dell’intero territorio nazionale. In questo territorio si registra il maggior peso demografico dell’intero bacino del Mediterraneo.

 
All’avvicinarsi della stagione estiva il fenomeno dell’erosione costiera dei litorali, torna ad interessare l’opinione pubblica. Le coste negli ultimi 30 anni, sono state esposte a intensi fenomeni erosivi, aumentati sensibilmente in frequenza e intensità, che hanno provocato effetti spesso catastrofici, con ingenti danni all’economia turistica e alle infrastrutture”.

Per le coste italiane, infatti, manca un approccio alla pianificazione dei litorali che individui i processi di modifica del territorio dovuti a fenomeni naturali e i processi di trasformazione, spesso aggressivi – ha continuato Fiore - di sfruttamento delle terre utili da parte dell’uomo. Tale distinzione, oggi, appare ancor più rilevante al fine di comprendere gli sviluppi che a volte, hanno profondamente modificato le nostre coste e comunque, in questi ultimi decenni, cambiato il volto di gran parte del territorio. Sicuramente, ai processi naturali di più largo respiro, l’uomo ha contrapposto una costante ed incisiva azione volta ad adeguare le coste alle sue esigenze. Tutto questo, spesso, non accompagnato da una sufficiente attenzione e da una presa di coscienza delle trasformazioni in corso e dei relativi impatti ambientali da parte delle stesse comunità interessate”.

“Tale iniziativa servirà a documentare lo stato degli ambienti naturali o semi naturali più significativi, dove ancora è possibile trovare dei riferimenti utili per cogliere i cambiamenti avvenuti e delle potenzialità di recupero. La stagione primaverile permette di constatare i danni delle mareggiate – ha dichiarato Aleandro Tinelli, ingegnere e VicePresidente della Sezione Lazio di SIGEA, tra i promotori della proposta di monitoraggio - e delle perturbazioni meteo invernali e di verificare l’incidenza delle attività legate alla stagione balneare di fruizione delle spiagge.

Tale rilievo, che sarà coordinato dalla sezione regionale, consentirà di realizzare una banca dati di monitoraggio sullo stato delle nostre coste che può essere aggiornata annualmente. Tutto ciò, anche con lo scopo di salvaguardare subito, ogni scampolo di ambiente ancora poco contaminato e/o dove sia ancora presente una certa capacità della natura di recuperare gli originari processi naturali e contrastare la sempre più ridotta naturalità delle nostre coste e la conseguente perdita di biodiversità.

Obiettivo finale concorrere con dati certi alla protezione, al recupero ed al miglioramento della biodiversità presente nelle aree costiere prese a riferimento. Da qui la necessità di tutelare gli ambienti residuali anche di piccole dimensioni, spesso coincidenti con aree protette o perché resi disponibili per la comunità (spiagge libere). Un progetto di tutela che può andare a rafforzare le forme di salvaguardia della natura e che può costituire un forte stimolo per l’opinione pubblica e per la tutela ambientale. Tutto ciò mettendo in evidenza i processi in atto che una volta noti e monitorati possono essere ricondotti in funzione di una maggiore biodiversità da preservare per le generazioni future. Piccoli lembi di territorio costiero, sempre più importanti spesso per la vicinanza ed accessibilità, anche realmente disponibili per una fruizione pubblica correttamente gestita. Dunque oltre a volere ospitare anche cittadini comuni, invitiamo tutti i soci della SIGEA, a titolo volontario, a recarsi presso una spiaggia o un tratto di costa, che conosce e frequenta, per effettuare un sopralluogo/rilievo di carattere geologico ambientale, utilizzando un’apposita scheda contenente alcuni importanti dati di monitoraggio da rilevare, disponibile online sul sito web della SIGEA. La scheda debitamente compilata dovrà essere inviata alla email eventi@sigeawb.it”.

nella foto: sacchetti di sabbia riversati a difesa della costa per evitare avanzata erosione

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