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Balneari, il Governo si è dimenticato di noi

Capocchione (Sib) punta il dito con decreto legge Cura Italia: gli imprenditori balneari continuano ad essere considerati lavoratori di serie B. Dai benefici per il settore turistico restano esclusi le imprese di balneazione

printDi :: 17 marzo 2020 16:39
Balneari, il Governo si è dimenticato di noi

(AGR) “In attesa di conoscere il testo ufficiale del decreto legge Cura Italia, varato ieri dal Governo e sulla base delle bozze in circolazione, non possiamo non rilevare la sconcertante assenza, fra le centinaia di norme di cui si compone, di misure specifiche per il nostro settore: ad iniziare dalla fuoriuscita dalla  Bolkestein” - dichiara Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. - “Una misura che sarebbe “a costo zero” per le casse erariali e che si rende doverosa anche alla luce dei recenti vergognosi comportamenti degli altri Stati appartenenti all'Ue, clamorosamente contrastanti con i tanto sbandierati  principi comunitari di libera circolazione delle merci e degli uomini, di cui è stata fulgida espressione proprio la direttiva Bolkestein. E’ grave la nostra mancata comprensione fra le aziende, di cui al commi 2 e 3 dell'articolo 58, che prevede la sospensione fino al 31 maggio dei versamenti delle ritenute, contributi previdenziali e assistenziali nonché dei premi per l'assicurazione obbligatoria.

Nel lungo e minuzioso elenco (dagli alberghi alle agenzie di viaggio; dalle discoteche ai musei; dai teatri ai cinema; dalle terme agli asili nido; ecc.: c’è veramente di tutto!) mancano, come sempre e come al solito, gli imprenditori balneari. Si è colpevolmente trascurato che sono già molte le aziende che hanno o avevano iniziato i lavori di allestimento e di preparazione della spiaggia. Si conferma, nella migliore delle ipotesi, la mancata conoscenza da parte delle Istituzioni, che il lavoro dei balneari non si limita ai mesi estivi essendo già iniziato o avviato molti mesi prima. A ciò si aggiunga l’impossibilità di utilizzo da parte dei balneari e, segnatamente dei pertinenziali (per i quali sarebbe l’occasione per, finalmente, eliminare il canone OMI) dei benefici sui canoni, ex art. 62 del decreto legge, essendo limitato ai fabbricati accatastati come C1 (negozi e botteghe), nel mentre, come è noto, i nostri rientrano nella categoria D8 (fabbricati costruiti per le speciali esigenze di un’attività commerciale). “Sarà, pertanto, necessario intervenire per le opportune correzioni in sede di conversione – conclude il presidente del S.I.B. - ma, soprattutto, sarà indispensabile continuare, con forza e determinazione, l’azione sindacale per la tutela della balneazione attrezzata italiana della quale, superata l’emergenza, avrà ancor più bisogno il nostro Paese”.

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