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kroton, Megale Hellas, Oikoumene e la tragedia insensata

analisi su questo ennesimo grande dramma irrisolto sul problema dell'immigrazione.

printDi :: 28 febbraio 2023 18:00
kroton, Megale Hellas, Oikoumene e la tragedia insensata

kroton, Megale Hellas, Oikoumene e la tragedia insensata

(AGR) di Ruggero Alcanterini

Ma a Crotone, la Kroton fondata duemilasettecentotrentuno anni fa da coloni greci, non fortunosamente sbarcati, la Città della Megale Hellas in Oikoumene, la casa comune dei popoli mediterranei, in cui Pitagora di Samo fondò la sua Scuola siderale e che soprattutto dette i natali al mitico campione della lotta, Milone - vincitore di ben sette edizioni delle Olimpiadi, nonché undici dei Giochi Istmici, otto dei Nemei ed ancora sette dei Pitici, tra il 540 e il 512 a. C. - non poteva toccare sorte peggiore, che quella di essere teatro di una insensata tragedia senza limiti e intendo anche territoriali, posto che il maggior numero di naufraghi e vittime sono di nazionalità afgana, pakistana, iraniana.

 
Ora tutti piangono e non pochi speculano sull’accaduto, come e più di ieri, quando i morti erano tanti quanti e più di quelli di Crotone, ma nessuno, ad oggi, ha affrontato concretamente il problema delle responsabilità oggettive articolate nel tempo e nello spazio, del fatto che nulla giustifica i viaggi della disperazione, così come si realizzano e si concludono , se non il lucrare cinico, peloso e sanguinario dei trafficanti, delle false informazioni che spingono i migranti ad affrontare una catartica transumanza, senza certezze per il futuro che li attende, salvo l’orribile ulteriore calvario della clandestinità o il raggiungimento prematuro dei pascoli del mare, della terra o del cielo.

Dunque, le responsabilità oggettive di morti, che ieri hanno superato quelli della stessa cruenta guerra in Ucraina. Beh, possiamo discutere su tutto, ma non possiamo declinare l’obbligo di chiedere ragione delle partenze a man salva dalle coste di Paesi, che non hanno problemi di stabilità e di controllo delle proprie funzioni sovrane, come la Turchia.

Immaginate se avvenisse il contrario e cioè se le partenze fossero verso le coste turche e avvenissero da Crotone e dalle altre marine e porti della costa jonica o dell’Italico Stivale. L’Italia è circondata dal Mare Nostrum e assediata dalle attività criminali di organizzazioni che sono attive a livello internazionale, che trasferiscono i candidati al martirio dall’Asia e dall’Africa, verso l’Europa, grazie a complicità complesse, che purtroppo non escludono il nostro Paese.

E allora? Allora, vista la globalità del fenomeno, penso che tutti ci si debba chiedere, una volta per tutte, quale sia appunto in concreto il ruolo di organismi internazionali come la stessa ONU e pretendere che svolgano almeno questa funzione, visto che per le guerre e le catastrofi ambientali le loro funzioni vengono sistematicamente neutralizzate da veti e contro-veti. Intanto, Kroton e Milone accolgono con sgomento decine e decine di cadaveri nel Palasport, rievocando la stessa fine assurda che fu proprio dell’eroe olimpico, imbattibile nell’arena ma sbranato dai lupi, perché imprigionato dal crollo di un albero, riproponendo al mondo una situazione ed una immagine che non meritano, giusto il contributo insostituibile dato alla cultura dello sport e della scienza, della storia.

kroton, Megale Hellas, Oikoumene e la tragedia insensata

kroton, Megale Hellas, Oikoumene e la tragedia insensata

Infine, un pensiero dallo straordinario valore simbolico per un altro naufragio sulla costa jonica di Megale Hellas, vecchio di duemila anni e ad appena un centinaio di chilometri di distanza, quello di cui a Riace furono testimoni ed unici immortali sopravvissuti Anfiarao e TIdeo, i due bronzei capolavori del mastro Agelada da Argo, alfine arrivati sino a noi per altro infinito travaglio, avviluppati nel misterico velo del tempo, rivelati nella sbalorditiva nudità della loro bellezza, cui ci appelliamo per invocare il rispetto della vita, senza se e senza ma.

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