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Referendum: Sul web, per ora, prevale il No

print04 novembre 2016 17:10
Referendum: Sul web, per ora, prevale il No
Qual è l’orientamento dei cittadini che usano internet riguardo al quesito referendario che porterà milioni di italiani a esprimersi il prossimo 4 dicembre sui cambiamenti apportati alla Costituzione? Dall’analisi svolta da Blogmeter, l’azienda italiana leader nella Social Media Intelligence, emerge per il momento una discreta partecipazione e anche una prima sommaria indicazione di voto.

Nel periodo che va dal 24 settembre al 2 novembre Blogmeter ha raccolto oltre 1,6 milioni di messaggi pubblici lasciati da più di 373.000 utenti, che hanno generato 8,1 milioni di interazioni sui social media (like, retweet, commenti, visualizzazioni, ecc...) e 218 milioni di visualizzazioni uniche. Il 56% di questi messaggi è stato prodotto su Twitter, il 34% su Facebook, il 6,6% dai siti di notizie e il restante è frammentato tra altre piattaforme. Se invece si guarda alle interazioni generate si scopre una maggiore polarizzazione: infatti il 74% di esse è avvenuto su Facebook, il 12% su Twitter, il 10% su YouTube, il 4% su Instagram.

Grazie alle proprie tecnologie di analisi semantica, Blogmeter è stata anche in grado di indagare le opinioni di voto chiaramente espresse dagli italiani, contenute in oltre 700.000 messaggi. Attualmente il 63,7% degli utenti che parlano del referendum hanno espresso la volontà di votare NO mentre il 34% ha dichiarato la propria preferenza di voto per il SI, a fronte di un 2,4% di astenuti. Per quanto riguarda il fronte del SI, il 73% dei votanti è di sesso maschile, mentre il 27% è donna. Proporzioni simili si riscontrano anche nel campo avverso: il 70% dei votanti NO è uomo e il 30% è donna.

Quali sono i leader politici che generano più interazioni da un lato e dall’altro? Per il NO sono Matteo Salvini e Alessandro Di Battista, che producono molti post sul tema referendario. Mentre le interazioni a favore sono stimolate soprattutto dalla pagina Facebook del Comitato per il SI e da quella di Matteo Renzi.

Qualche sorpresa desta l’analisi dei contenuti più virali in rete. Tra i video più visti quello del deputato del Movimento 5 Stelle Giorgio Sorial (https://www.facebook.com/673589539324977/posts/1458363480847575#324492902) con oltre 1,3 milioni di visualizzazioni e l’appello di Silvio Berlusconi con oltre 900.000 visualizzazioni (https://www.facebook.com/116716651695782/posts/1319603428073759#1132646808) entrambi ospitati su Facebook.

Su YouTube, territorio dei più giovani, spopola il video “

” dello “youtuber” Alessandro Masala, che ha generato oltre 300.000 visualizzazioni. Una dimostrazione di come le persone sentano il bisogno di spiegazioni chiare e non partigiane.

“L’analisi dei “big data” del web permette di cogliere tendenze ed umori espressi dalle persone che usano la rete per far sentire le proprie opinioni – spiega Vincenzo Cosenza, senior strategist di Blogmeter - va sottolineato che, al momento, emerge una minore efficacia della comunicazione sostenuta dai promotori del referendum, mentre al contrario va rilevata una maggiore mobilitazione di coloro che sono contro la riforma costituzionale. La situazione è naturalmente in evoluzione. Sarà interessante fotografare cosa cambierà nelle prossime settimane”.

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