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Preso pericoloso evaso, dovrà scontare oltre trenta anni

L’uomo il cui excursus delinquenziale è di spessore, era stato arrestato l’ultima volta nel 2013 all'esito di una complessa ed articolata attività di indagine, nei confronti un'associazione operante in varie attività illecite

printDi :: 22 aprile 2021 22:38
Preso pericoloso evaso, dovrà scontare oltre trenta anni

(AGR) Nella mattinata di mercoledì 21 aprile, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile di Roma e della Squadra Mobile di Milano, hanno tratto in arresto il latitante A.C., ricercato in quanto destinatario di un provvedimento definitivo di carcerazione per il quale deve scontare la pena di 29 anni e 8 mesi e 14 giorni di reclusione.

L’uomo il cui excursus delinquenziale è prolungato e di spessore, era stato arrestato l’ultima volta nel 2013 all'esito di una complessa ed articolata attività di indagine, nei confronti un'associazione operante in varie attività illecite, tra le quali, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, le estorsioni, i reati contro la persona, il riciclaggio e il reimpiego di risorse economiche di provenienza illecita in attività imprenditoriali. Dopo un periodo di custodia in carcere, in alternativa a detta misura, nel mese di maggio 2018 aveva ottenuto la concessione degli arresti domiciliari. Il 3 ottobre 2018, dopo aver manomesso il braccialetto elettronico che gli era stato inserito, era evaso dalla detenzione domiciliare facendo perdere le proprie tracce.

 
Da allora si era reso irreperibile finchè nel 2020, le indagini della Squadra Mobile di Roma lo localizzavano in Spagna, precisamente a Valencia dove, in collaborazione con la polizia Spagnola, attraverso il coordinamento del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, si stava cercando di localizzare il suo preciso indirizzo. Recentemente però, l’attività investigativa ha registrato il suo sposamento dalla penisola iberica al paese natio, precisamente a Milano.

Pertanto, sono iniziati, in collaborazione con la Squadra Mobile di Milano, i riscontri alla sua presenza in città, finchè il cerchio non si è ristretto alla zona di Porta Venezia: individuato il possibile appartamento in via Paolo Frisi, gli agenti delle due Squadre Mobili hanno cominciato dei servizi di osservazione ininterrotti per due giorni, appostandosi in una terrazza che affacciava dall’alto sul cortile condominiale, dominando tutti gli appartamenti disposti a giro di fronte all’atrio comune, con l’ausilio di telecamere e binocoli, fino al momento in cui nella mattinata del 21 aprile scorso, notavano un uomo dalle sembianze simili al ricercato uscire dal condominio e dirigersi a piedi verso la metropolitana.

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