Fondazione Roma Litorale, terapia di gruppo alle persone con disabilità del neurosviluppo
Obiettivo del progetto promosso dalla Fondazione è offrire un supporto mirato alle persone con disabilità del neurosviluppo attraverso la terapia di gruppo per migliorare le loro capacità relazionali, emotive e cognitive. Iniziato l'anno scorso sta dando risultati incoraggianti


Foto Fondazione Roma Litorale
(AGR) Offrire un supporto mirato alle persone con disabilità del neurosviluppo attraverso la terapia di gruppo per migliorare le loro capacità relazionali, emotive e cognitive.Il progetto, innovativo, arriva dalla Fondazione Roma Litorale, ente che da oltre 45 anni si occupa di fragilità del neurosviluppo e malattie rare. È stato avviato circa un anno fa con i ragazzi del Centro Diurno riabilitativo e ha dato risultati davvero incoraggianti.
“Le risorse per favorire la terapia di gruppo e arricchire gli innumerevoli progetti che coinvolgono i ragazzi del nostro Centro Diurno sono state stanziate nel 2024 dal Consiglio di Amministrazione e attivati dopo la dovuta sperimentazione - spiega il direttore generale della Fondazione Roma Litorale Stefano Galloni -. Un percorso che ci ha permesso di modernizzare ancora di più un servizio, quello del Centro Diurno, che integrato in progetti complessi individuali è in grado di potenziare anche le attività di inserimento nel mondo del lavoro. Attività che portiamo avanti da tempo anche in questa area di intervento”.
“La seduta - affermano - si avvia con la condivisione dei vissuti personali dei partecipanti favorendo un ambiente di apertura e confronto. A partire dai loro contributi si stimolano riflessioni e momenti di role-playing su tematiche emergenti, con l’obiettivo di rinforzare gradualmente le capacità cognitive e relazionali. Il gruppo diventa così un contesto sicuro in cui sperimentare nuove modalità di interazione e affrontare le difficoltà in modo più strutturato”.
“L’approccio cognitivo comportamentale - sottolineano - si basa sull’idea che pensieri, emozioni e comportamenti siano interconnessi. Nei partecipanti con disabilità, possono essere presenti pensieri disfunzionali, ad esempio, percezioni irrealistiche sulle proprie capacità o sulle relazioni, che generano sensazioni negative e risposte comportamentali poco adattive, come ansia, impulsività o aggressività. Attraverso strategie mirate, la Cbt aiuta a riconoscere e modificare questi schemi disfunzionali, favorendo atteggiamenti più adattivi, una maggiore regolazione emotiva e una migliore consapevolezza di sé”.
“Le evidenze scientifiche dimostrano che nelle persone con disturbi del neurosviluppo la comorbidità psichiatrica è frequente soprattutto relativamente ai disturbi d’ansia e dell’umore ma spesso sotto diagnosticata a causa delle difficoltà di comunicazione e verbalizzazione - spiega la coordinatrice del Centro Diurno riabilitativo della Fondazione Roma Litorale, la dottoressa Daniela Pierlorenzi -. Anche quando diagnosticati la maggior parte dei trattamenti offerti, oltre a quelli farmacologici, sono di tipo riabilitativo e educativo. Poco viene riportato in letteratura in merito ad interventi di supporto e cura psicologici. Pertanto, abbiamo avviato un progetto sperimentale per persone con disturbi del neurosviluppo di grado lieve e moderato che prevede un intervento psicologico gruppale una volta a settimana. Dopo circa un anno dall’avvio abbiamo rilevato che la condivisione degli stati emotivi aiuta a contenere le frustrazioni. I partecipanti hanno migliorato la capacità di ascolta e sviluppato maggiore empatia verso i compagni imparando a vedere la realtà da più prospettive. Inoltre, fornire essi stessi indicazioni agli altri membri del gruppo, li aiuta a sentirsi utili e ha una ricaduta positiva sull’autostima. I ragazzi hanno imparato a trarre sicurezza e sostegno riuscendo ad esprimere le proprie paure e insicurezze senza paura di essere giudicati”.