L’Atalanta domina e vince, per la Roma in Champions… c’è ancora tempo
ATALANTA-ROMA 2-1
(AGR) L’Atalanta si piazza subito nella metà campo romanista e ci resterà praticamente per tutta la durata della gara, salvo che nell’ultima frazione di gioco, i quindici, venti minuti finali, quando, dimezzato lo svantaggio grazie ad un rigore nettissimo trasformato da Pellegrini, al 66’, cerca il pareggio, ma a quel punto è già tardi, tanto più che la panchina nerazzurra, vista la consistente fiammata romanista, pensa bene di cautelarsi togliendo due attaccanti e inserendo un centrocampista ed un difensore.
La Roma, nel primo tempo ha fatto… nulla o, volendo essere più magnanimi, pochissimo, mai rendendosi pericolosa o riuscendo ad imbastire qualcosa che impensierisse i padroni di casa. Per questa sconfitta giallorossa non metteremmo questo o quel giocatore sul banco degli imputati, anche se, di nuovo, Lukaku è risultato spettatore non pagante e qualcun altro, dopo il primo goal nerazzurro, ha forse pensato, erroneamente, che la partita fosse già finita. Con tanti saluti alla ‘Virtus Romana’.
Ci sarà qualcuno, nell’ambito che conta, che si è accorto che la Roma gioca in dieci uomini da parecchie partite? I goal nerazzurri arrivano presto: ci pensa De Ketelaere a piazzare la doppietta, al 18’ e al 20’: il solito giostrare con manovre larghe a tutto campo, e poi, una volta ai sedici, venti metri, le conclusioni, sintesi di dialoghi strettissimi, incontrastabili a causa della velocità con la quale vengono sviluppati.
Ma non è da oggi che l’Atalanta mette in scena quel gioco così fresco, brioso, espresso come se stesse disputando una partita di inizio campionato. Brava Atalanta! Ma da dove trae tutte quelle energie?
Da quelle due autentiche sberle, la Roma si risolleverà dopo avere dimezzato lo svantaggio grazie ad un rigore, nettissimo ma casuale, trasformato da Pellegrini al 66’.
Con la vittoria sulla Roma, l’Atalanta è in Champions League, la Roma, invece, dovrà mettercela proprio tutta per arrivare a quel prestigiosissimo torneo. Magari servirebbero coincidenze favorevoli, quantomeno, giocare in undici o, ultima spes, un po' più di fortuna. Audentes fortuna iuvat!