L’irritante inerzia della Roma castigata dallo scaltro e brillante Torino
ROMA - TORINO 0-1


ROMA - TORINO 0 - 1
(AGR) Ci voleva ben altro che non quel lento e noiosissimo tran tran menato dalla Roma contro il Torino per più o meno tutta la durata della gara, dove quel ‘più o meno’ salva gli ultimi cinque minuti di partita dei giallorossi; quel tran tran che ricordava certo deteriore ‘futebol bailado' dei primi anni ’60, con sciami che hanno lambito i ’70, fino ad arrivare a noi con la cervellotica quanto nefasta ‘costruzione dal basso’ della quale il calcio italiano ha subito gli effetti nefasti sulla propria pelle soprattutto a livello internazionale, e l’inutile quanto sterile e improduttivo cosiddetto ‘possesso palla’ che serve solo, come nella già citata ‘costruzione dal basso’, a far piazzare meglio gli avversari di turno, se poi ci metti, come nel caso di Roma-Torino, la cronica lentezza della squadra romanista, ecco che quelle due ‘invenzioni’ si dimostrato del tutto inservibili. Per eventuali approfondimenti della materia, raccomanderemmo la visione dei filmati dell’ormai leggendario Barcellona di Guardiola, una vera mano santa per imparare il che , il cosa e il come, di quei modi di giocare.
Se non si hanno gli uomini adatti meglio rinunciare sia alla costruzione dal basso, sia al possesso, perché entrambi avrebbero giustificazione della loro utilizzazione se fossero portati in velocità, con scambi di prima e subito affondo verso la porta avversaria. Nella fattispecie di Roma -Torino, non abbiamo riscontrato le premesse per arrivare a quel tipo di gioco, almeno fino ad ora. Contro il Torino, la Roma ha messo in campo una grande lentezza. Abbiamo percepito una non-voglia di vincere, di mordere, di colpire di fare goal. Sarà stata forse colpa della giornata calda, sebbene settembrina? Ne dubitiamo. Fuori di battuta, e di polemica, a giustificazione della mediocrissima partita romanista, ipotizziamo che le informazioni sulla squadra granata arrivate a Trigoria, fossero basate unicamente sui numeri di classifica della squadra granata o ancora che chi era delegato a ‘spiare’ il Torino, non lo abbia fatto nel modo dovuto, cioè che magari abbia dato un quadro d’insieme (buona squadra in crescita e altre ovvietà) sorvolando magari su dettagli importanti come la pericolosità di Simeone o la gran vena del portiere…
La partita è finita lì, dopo il goal granata. Riprendevano, sì, anche vigorosamente, gli incitamenti del pubblico giallorosso, ma la realtà, nuda e cruda, era che il campo mostrava una Roma incapace di creare e fare gioco, arrivare ad essere almeno insidiosa, macché: acquisito il vantaggio, il Torino pensava bene, e giustamente, a gestire il prezioso golletto. A consolazione dei tifosi romanisti c’è forse il famoso detto che le sberle è meglio prenderle subito, ad inizio campionato, quando è possibile rivedere, cambiare, spostare, sbolognare.