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Parlamento: l'attacco russo all'Ucraina segna una nuova era per l'Europa

printDi :: 06 marzo 2022 11:50
l'attacco russo all'Ucraina segna una nuova era per l'Europa

l'attacco russo all'Ucraina segna una nuova era per l'Europa

l'attacco russo all'Ucraina segna una nuova era per l'Europa

l'attacco russo all'Ucraina segna una nuova era per l'Europa

(AGR) Nel corso del dibattito sull'invasione della Russia in Ucraina, i deputati hanno espresso il sostegno incondizionato all'Ucraina e agli sforzi per avvicinare il paese alla comunità europea. Martedì, il Parlamento europeo ha tenuto una sessione plenaria straordinaria a Bruxelles per discutere l'assalto militare della Russia in Ucraina.

 
Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy e il Presidente della Verkhovna Rada (parlamento) ucraina Ruslan Stefanchuk sono intervenuti in diretta da Kiev. Hanno preso parte al dibattito anche il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il Capo della politica estera dell'UE, Josep Borrell.

In apertura di dibattito, la Presidente del Parlamento Roberta Metsola ha affermato: "Siamo qui oggi nell'ombra oscura prodotta dalla guerra di Putin. Una guerra che non abbiamo provocato noi. Una guerra che non abbiamo iniziato noi. Un'invasione oltraggiosa di uno stato sovrano e indipendente. A nome del Parlamento europeo, condanno con la massima fermezza l'aggressione militare russa contro l'Ucraina ed esprimo la mia solidarietà a tutti coloro che soffrono e a tutte le persone rimaste uccise." La Presidente ha poi aggiunto: "Ci opporremo. Non distoglieremo lo sguardo quando coloro che combattono nelle strade per i nostri valori affronteranno la massiccia macchina da guerra di Putin. Appoggeremo la giurisdizione della Corte penale internazionale e le indagini sui crimini di guerra in Ucraina. Lo riterremo responsabile". Zelenskyy invita l'UE a dimostrare che sta dalla parte dell'Ucraina.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha dichiarato, "durante una pausa tra gli attacchi missilistici", che il Parlamento e i leader UE devono ora "dimostrare che l'UE è con l'Ucraina". "Parlo oggi a nome dei cittadini ucraini che la difendono pagando il prezzo più alto". Zelenskyy ha fatto riferimento all'attacco a Kharkiv, "la città con la più grande piazza del paese, chiamata 'Piazza della Libertà' (...). Questa mattina, due missili hanno colpito la Piazza della Libertà, con decine di morti. Ciò è il prezzo che stiamo pagando per la nostra libertà. D'ora in poi, ogni piazza di ogni città ucraina si chiamerà Piazza della Libertà". Ha poi proseguito: "Stiamo combattendo per i nostri diritti, le nostre libertà e attualmente per la nostra sopravvivenza. Stiamo inoltre lottando per essere membri dell'Europa. Quindi, ora dimostrate che siete con noi (...). Dimostrate che siete davvero europei così la vita vincerà sulla morte, e la luce vincerà sulle tenebre. Gloria all'Ucraina".

Il Presidente della Verkhovna Rada Ruslan Stefanchuk ha affermato: "L'Ucraina sta difendendo il confine del mondo civilizzato e se cade nessuno può sapere dove si fermeranno i russi". Ha poi ribadito che il modo migliore per sostenere l'Ucraina "è un reale riconoscimento delle nostre aspirazioni europee".

"Questa brutale e massiccia invasione dell'Ucraina è ingiustificata, non provocata e si basa su spregevoli menzogne, e avviene per una sola ragione: perché in piazza Maidan avete fatto la scelta della libertà, della democrazia e dello stato di diritto", ha detto il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, definendo l'invasione del Presidente russo Vladimir Putin "terrorismo geopolitico". Ha assicurato i deputati che il Consiglio analizzerà la "seria, simbolica, politica e, a mio avviso, legittima richiesta" dell'Ucraina di entrare nell'UE.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto: "Questo è un momento di verità per l'Europa. Questo è uno scontro tra lo stato di diritto e la legge delle armi, tra un ordine basato sulle regole e una pura aggressione. Non possiamo dare per scontata la nostra sicurezza, dobbiamo investire in essa". Ha poi sottolineato che "se Putin stava cercando di dividere l'UE, la NATO e la comunità internazionale, ha ottenuto l'esatto contrario". "Per fare la pace, dobbiamo essere in due; ma per la guerra, basta uno, come ha dimostrato il signor Putin. Ecco perché dobbiamo aumentare molto la nostra capacità di deterrenza, per evitare la guerra", ha detto il capo della politica estera dell'UE Josep Borrell. "Difendere lo stato di diritto e rafforzare le relazioni commerciali non sarà sufficiente per trasformare il mondo in un luogo pacifico", ha aggiunto. 

Sono poi intervenuti i capigruppo Manfred Weber (PPE, DE) Iratxe García Pérez (S&D, ES), Stéphane Séjourné (Renew, FR), Philippe Lamberts (Verdi/ALE, BE), Marco Zanni (ID, IT), Ryszard Antoni Legutko (ECR, PL) e Manon Aubry (La Sinistra, FR). Durante il dibattito, molti deputati hanno sottolineato come l'invasione russa dell'Ucraina segna l'inizio di una nuova era per l'Europa e il mondo. Hanno condannato il Presidente russo Putin e la brutale aggressione del Cremlino e hanno espresso la loro ammirazione per come l'esercito e il popolo ucraino stanno resistendo all'assalto, combattendo per il loro paese, la libertà, la democrazia e i comuni valori europei. Hanno anche accolto con favore la forte risposta dell'Europa all'attacco, in particolare le sanzioni adottate, pur sottolineando la necessità di rimanere uniti per continuare ad affrontare le gravi sfide future.

Alcuni deputati hanno sostenuto il riconoscimento delle aspirazioni europee dell'Ucraina, e chiesto di intensificare il lavoro dell'UE per concedere al paese lo status di candidato all'UE.

Altri hanno sottolineato l'importanza di affrontare insieme le ripercussioni che le sanzioni alla Russia avranno sull'economia europea, che si sta ancora riprendendo da una pandemia globale, garantendo sostegno ai paesi più colpiti, nonché alle imprese e ai cittadini. Infine, alcuni hanno sottolineato la necessità di accogliere gli ucraini in fuga dalla guerra e che tutti i Paesi dell'UE condividano questa responsabilità.

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