Appello di Legambiente per il lago di Giulianello
(AGR)Dichiarato monumento naturale dalla Regione Lazio nel 2007 nonché SIC (Sito d’Interesse Comunitario) per le specie ittiche e l’avifauna che ospita, il Lago di Giulianello è soggetto a precisi vincoli volti a tutelare tutta la zona da abusi e attività di fruizione potenzialmente nocive per il delicato ecosistema che lo caratterizza. Tuttavia, attualmente, l’equilibrio ecologico del lago sembra essere minacciato sia dalla pressione antropica che direttamente ed indirettamente grava sul bacino lacustre sia dalla mancanza di una gestione attenta e lungimirante. L’assenza di dati sulle capacità autodepurative del corpo d’acqua e sul rischio di rilascio potenziale di composti eutrofizzanti contenuti nei sedimenti di fondo, rappresenta una carenza importante da colmare al fine di ottenere una valutazione coerente dello stato ecologico del lago. Non solo, la mancanza di informazioni sull’organizzazione della biodiversità (ossia sulle relazioni trofiche tra le specie che lo abitano), non consente una stima coerente della vulnerabilità della comunità biologica e quindi del rischio legato alla perdita di biodiversità, sia nel suo insieme, che considerando la vulnerabilità di singole specie di interesse venatorio.
“Date le notevoli risorse naturali che caratterizzano tutta l’area del Lago di Giulianello- affermano Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio e Alessia Pieri, presidente del circolo di Legambiente “Cora Viridis” di Cori - è un vero peccato constatare che ad oggi il sito sembra vivere in uno strano limbo amministrativo che, purtroppo, ne ha leso l’integrità ecologica e compromesso le potenzialità per una fruizione sostenibile. Abbiamo fortemente voluto l’incontro di oggi, certi che la partecipazione ed il confronto sia l’unico elemento che possa portare fuori da questo empasse. Riportiamo però, con grande rammarico, l’assenza di un rappresentante del Comune di Artena – continuano Scacchi e Pieri - ma auspichiamo un loro pronto contributo nell’avvio di questo nuovo percorso. Vogliamo che le risorse naturali diventino un vero e proprio volano per lo sviluppo del territorio: per questo chiediamo ai due Comuni e soprattutto alla Regione Lazio, di tornare a prendere in carico il futuro di quest’area mettendo in campo provvedimenti immediati”.
“Le proposte di tutela e valorizzazione che oggi presentiamo sono in linea con quanto richiesto dall’Europa per completare l’iter della Rete Natura 2000 – dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - attraverso la definitiva approvazione dei piani di gestione e la definizione di un modello gestionale coerente e condiviso sarà possibile attivare le idonee misure di conservazione che garantiranno la tutela di questa preziosa biodiversità, secondo quanto richiesto dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE e dalla Direttiva Uccelli 79/409/ CEE. Vogliamo che questi territori diventino portatori di sviluppo, legalità e bellezza e questo può essere reso possibile solo da un'azione corale da parte di tutte le istituzioni”.