62° Festival di Nuova Consonanza per festeggiare gli 85 anni di Marcello Panni, in scena un origiale trittico di opere buffe
Il 18 novembre al Teatro Palladium la prima assoluta della sua opera Lo stratagemma dell’avvocato Manigoldi, insieme a La scuola di guida di Nino Rota e Una mano di bridge di Samuel Barber.Sul podio Panni dirige l’ensemble Roma Sinfonietta e un cast di voci specializzato nel repertorio contemporaneo

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(AGR) Il 62° Festival di Nuova Consonanza festeggia l’85° compleanno del compositore e direttore d’orchestra Marcello Panni, socio storico dell’Associazione fin dagli anni Sessanta, con un evento speciale all’insegna del teatro musicale. Martedì 18 novembre al Teatro Palladium (ore 20.30) la sua nuova opera buffa da camera Lo stratagemma dell’avvocato Manigoldi sarà presentata in prima rappresentazione assoluta insieme a due vere e proprie miniature del teatro operistico del Novecento, entrambe composte nel 1959: La scuola di guida di Nino Rota e Una mano di bridge di Samuel Barber (replica il 19 novembre alle ore 18 presso l’Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, in forma di concerto). A dirigerle, alla guida dell’ensemble Roma Sinfonietta, sarà lo stesso Panni, regia di Cesare Scarton, scene di Gianni Dessì, luci di Andrea Tocchio. Interpreti principali, tutti specializzati nel repertorio del Novecento e della musica d’oggi, sono il soprano Sabrina Cortese e il tenore Alessandro Fiocchetti, con Daniele Andriani (baritono), Federico Benetti (basso) e Federica Paganini (mezzosoprano).
Il Trittico è una coproduzione Associazione Nuova Consonanza, Fondazione Flavio Vespasiano e Associazione Roma Sinfonietta, in collaborazione con Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium.
LE TRE OPERE
Lo stratagemma dell’avvocato Manigoldi di cui Panni è autore di libretto e musica, è tratto da una commedia dello scrittore futurista Bruno Corra del 1940. Scrive Panni di aver ascoltato la pièce teatrale per radio recentemente e di aver pensato subito che fosse perfetta per una farsa in musica di tipo rossiniano. Il tema è lo stesso delle farse di Rossini, l’amore di una ragazza per un giovane, contrastato e nascosto da un padre o da un tutore un po’ tonto, che alla fine viene sbeffeggiato e burlato. Superati equivoci e ostacoli, tutto si risolve con un matrimonio. “Ebbene nel breve testo di Corra a cui mi sono liberamente ispirato, ci sono proprio questi stessi elementi ma in una costruzione un po’ perversa e stravagante e sintetica: non per niente Corra è l’autore del “Manifesto del Teatro Futurista”. Con alcuni adattamenti, la vicenda è spostata alla fine degli anni ’50.
Felici esempi di teatro musicale del Novecento, la serata si apre con la messa in scena di La scuola di guida di Nino Rota e Una mano di bridge di Samuel Barber. La prima (su libretto di Mario Soldati) si svolge interamente all'interno di un'automobile con due soli personaggi. Lui, un istruttore di guida, sta dando la prima lezione a Lei, romantica signora che ha deciso di imparare a guidare esclusivamente per conoscere colui che le fa battere il cuore. La breve vicenda con alcune traversie avrà lieto fine. Il lavoro andò in scena per la prima volta a Spoleto presso il Teatro Caio Melisso il 12 giugno 1959, in occasione della seconda edizione del Festival dei Due Mondi. Spettatore e critico d’eccezione, alla prima, fu Alberto Arbasino che scriveva: “(…) questa musica di una volgarità e di una facilità oltraggio se (e stupende), sul piano dei vecchi sketches di rivista, oltre ad avere un carattere ben preciso e ambizioni deliberatamente circoscritte, riporta con una puntualità pungente a un tempo che è patetico rivalutare: i primi anni della guerra, la moda del '40, scarpe ortopediche, abiti di cretonne a grandi fiori, borsette bianche, grammofoni sulla spiaggia, volpi... (…). La musica mi ha fatto godere molto: oltre a un po' di Puccini e di operetta, mi piaceva sentirci dentro continuamente le canzonette della radio di quando facevo il ginnasio".
Al Festival di Spoleto risale anche la prima esecuzione di Una mano di bridge (1959), opus 35, opera in un atto composta da Samuel Barber con libretto di Gian Carlo Menotti (in questa occasione si ascolterà nella traduzione ritmica italiana di Marcello Panni). Si tratta probabilmente dell’opera più breve ad essere regolarmente rappresentata: dura circa nove minuti. Debuttò il 17 giugno 1959 al Teatro Caio Melisso, la prima statunitense ebbe luogo l’anno successivo. La vicenda vede due coppie infelicemente sposate che giocano una mano di bridge, durante la quale ciascun personaggio ha un’arietta in cui confessa i propri desideri più intimi. Le ariette sono collegate musicalmente dal “tema delle carte”, tema che oltre a creare un filo conduttore, stabilisce l’atmosfera della scena, riflettendo il volto impassibile, simile a quello di un giocatore di poker, di ciascun personaggio. Il tema delle carte è fortemente influenzato dal jazz, con ritmi oscillanti e una linea di basso che ricorda l’andamento del “basso camminato” e ha la caratteristica di adattarsi ai diversi stili di ciascuna arietta. Una curiosità, Andy Warhol, buon amico di Barber, disegnò la copertina dello spartito vocale dell’opera.
LA REGIA
“I collegamenti cronologici e il carattere comune delle tre micro-opere vengono sottolineati nell’allestimento da un impianto scenico unico che si trasforma però a vista – racconta il regista Cesare Scarton –, diventando ora la macchina dove si svolge l’esame di guida, ora il tavolo dove le due coppie giocano la loro mano di bridge, ora la scrivania dell’avvocato Manigoldi. I costumi anni Cinquanta dal canto loro definiscono il momento storico in cui queste brevi storie si svolgono, dando loro una plausibilità che non avrebbero fuori da un’epoca in cui i rapporti di coppia erano ancora legati a un codice ferreo non sovvertibile e dove imperversavano palazzinari senza scrupoli che con la loro vorace avidità davano l’assalto all’edilizia urbana. L’allestimento si propone dunque di divertire gli spettatori, ma anche di lasciare un segno più profondo, facendo emergere quel disagio esistenziale che si cela nelle pieghe delle tre vicende: l’intento non è quello di spingere alla risata franca e liberatoria, ma a un sorriso a mezza bocca perché niente è davvero come appare e perché tutto finisce per ribaltarsi nel suo contrario”.
LA PRESENTAZIONE DEL CD
La serata viene preceduta alle ore 19 dalla presentazione del CD Popsongs di Marcello Panni (Ensemble Roma Sinfonietta diretto dall’autore), pubblicato nel 2025 dalla Tactus. Insieme a Panni, partecipano all’incontro Silvia D'Augello e Fabrizio Nastari.
MARCELLO PANNI
Considerato oggi uno dei maggiori musicisti italiani viventi, Marcello Panni, fin dagli anni ’70 è direttore d’orchestra ospite di teatri quali l’Opéra di Parigi, il Metropolitan, il Bolshoi, la Staatsoper Wien, il Covent Garden. È stato Generalmusikdirektor all’Opera di Bonn e alla Filarmonica di Nizza, direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana (di cui oggi è vicepresidente), del Teatro San Carlo di Napoli e dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Ha diretto numerose prime assolute di opere di compositori come Berio, Bussotti, Glass, Feldman divenendone amico e stimato interprete delle loro musiche. La sua produzione conta numerose opere teatrali, tra le quali L’asino magico di Tessaglia (2019) su testi di Luciano di Samosata, commissione di Nuova Consonanza per lo scorso Festival, Hanjo per il Maggio Musicale (1994) andata in scena con la regia di Bob Wilson, Il Giudizio di Paride per l’Opera di Bonn (1996), The Banquet per l’Opera di Brema (1998), Garibaldi en Sicile presentata nel 2005 al San Carlo di Napoli, Apokálypsis (2009) per il Festival di Spoleto; ha composto inoltre musica da camera vocale e sinfonica, abitualmente eseguita nelle sedi più prestigiose.
Il 62° Festival di Nuova Consonanza è realizzato in collaborazione Accademia di Francia a Roma Villa Medici, Accademia tedesca Roma Villa Massimo, Azienda Speciale Palaexpo - Il Mattatoio Roma, Cineteca di Bologna, Ensemble Modern Patronatsgesellschaft e.V, Festival Resis de A Coruña, Fondazione Isabella Scelsi, Fondazione Musica per Roma, Fondazione Roma Tre - Teatro Palladium, Fondazione Teatro Vespasiano, Roma Sinfonietta, Tempo Reale
Convegno e mostra sono in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Associazione Nazionale dei Critici Musicali, Associazione Mendelssohn, BiASA - Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte, Palazzo Venezia, Biblioteca di Filosofia Sapienza Università di Roma, Collezione Nato Frascà, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Fondazione Isabella Scelsi, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Teatro dell’Opera di Roma
















