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East Bound Roma: la moda polacca conquista la Capitale con sostenibilità, arte e memoria

A Roma una sorta di "ponte" culturale tra Italia e Polonia, con showroom, incontri e una sfilata che hanno portato in passerella il meglio della moda polacca. Un evento che ha unito artigianato, sostenibilità, creatività e innovazione, dimostrando come la moda sia manifesto culturale e sociale.

printDi :: 12 settembre 2025 14:16
Hector & Karger

Hector & Karger

(AGR) Si è conclusa l'East Bound Roma, la tre giorni che dall’8 al 10 settembre ha trasformato la Capitale in ponte culturale tra Italia e Polonia, con showroom, incontri e una sfilata che hanno portato a Roma il meglio della moda polacca contemporanea. Un evento che ha unito artigianato, sostenibilità, creatività e innovazione, dimostrando come la moda possa diventare manifesto culturale e sociale.

Promosso dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale Polacco, East Bound Roma è stato organizzato dal Creative Industries Institute con la Fondazione Kraina, in collaborazione con l’Associazione Interculturale Sinergia e l’Istituto Polacco di Roma, nell’ambito del programma “Cultura ispirante 2025-2026” (Kultura inspirująca 2025-2026). La manifestazione è stata curata da Karolina Sulej, con la regia di Waldek Szymkowiak, la produzione di Magdalena Christofi e la comunicazione visiva della Fondazione Kraina.

 
L’8 settembre ha preso il via lo showroom all’Istituto Polacco di Roma, che ha ospitato quindici brand di accessori, capaci di coniugare estetica, artigianato e responsabilità ambientale: Atomy, Balagan, by Wróblewska, CACKO, Fryga, Kołnierz w Serduszko, Lallu Chic, Melancholia, ORSKA, Sandra Skórka, TSUDA, Valium Hats, Vanda Novak, Yana Bezdushna e Ania Kuczyńska.

Le proposte hanno spaziato dalle borse in materiali vegetali ricavati dagli scarti delle mele, ai cappelli artigianali in feltro e paglia, dai gioielli in argento rifiniti a mano alle pelletterie geometriche, fino a colletti ricamati dal valore simbolico e calzature sensuali e comode. Ogni brand ha raccontato un frammento di futuro, dimostrando che sostenibilità e bellezza possono convivere in un unico linguaggio.

Il 9 settembre lo showroom ha ospitato incontri e dialoghi tra designer, istituzioni e pubblico, aprendo uno spazio di confronto sulle nuove traiettorie della moda responsabile, con testimonianze e riflessioni sul riuso, il riciclo e la valorizzazione delle tradizioni artigianali.

Il momento culminante si è tenuto il 10 settembre con la sfilata alla Galleria del Cardinale Colonna, uno degli spazi più iconici e suggestivi della Capitale. Dieci stilisti hanno presentato le loro collezioni: Jackob Buczyński, Jan F. Chodorowicz, Hector & Karger, Marlena Krawczyk, MMC, Natasha Pavluchenko, Mariusz Przybylski, Justyna Rożek, Monika Surowiec e Vicher.

Le loro creazioni hanno trasformato la passerella in un racconto visivo di straordinaria forza. Buczyński ha dato nuova vita a scarti tessili e tende dismesse, Rożek ha costruito abiti scultorei da denim e lenzuola, Surowiec ha rielaborato materiali recuperati con tagli architettonici, Przybylski ha proposto borse riciclate prodotte senza consumo d’acqua, devolvendo i proventi al WWF. Krawczyk ha evocato memorie domestiche e intime, Chodorowicz ha indagato il tema delle uniformi, Vicher ha esploso colori e forme materiche, Pavluchenko ha portato la sua neo couture fatta di lana e seta, Hector & Karger hanno coniugato sartoria e innovazione digitale, mentre MMC ha mostrato silhouette oversize e architetture sartoriali.

«Questa manifestazione ha dimostrato che la moda polacca non è solo estetica, ma impegno civile e visione artistica. Abbiamo portato a Roma la nostra idea di moda come racconto, come atto di memoria e di futuro», ha dichiarato Magdalena Christofi, produttrice dell’evento.

East Bound Roma ha confermato il ruolo di Roma come palcoscenico privilegiato per eventi internazionali di altissimo livello, sfruttando il patrimonio artistico e architettonico della città come cornice ideale. Un investimento culturale che rafforza i legami tra Italia e Polonia, valorizzando la moda come settore strategico non solo per l’economia, ma anche per la sostenibilità e l’innovazione sociale.

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Jackob BuczynÌ__ski
Monika Surowiec

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