Fondazione Roma Litorale, terapia di gruppo alle persone con disabilità del neurosviluppo
Obiettivo del progetto promosso dalla Fondazione è offrire un supporto mirato alle persone con disabilità del neurosviluppo attraverso la terapia di gruppo per migliorare le loro capacità relazionali, emotive e cognitive. Iniziato l'anno scorso sta dando risultati incoraggianti
 Di E. B.: Redazione AGR :: 30 settembre 2025 16:28
Di E. B.: Redazione AGR :: 30 settembre 2025 16:28
Foto Fondazione Roma Litorale
(AGR) Offrire un supporto mirato alle persone con disabilità del neurosviluppo attraverso la terapia di gruppo per migliorare le loro capacità relazionali, emotive e cognitive.Il progetto, innovativo, arriva dalla Fondazione Roma Litorale, ente che da oltre 45 anni si occupa di fragilità del neurosviluppo e malattie rare. È stato avviato circa un anno fa con i ragazzi del Centro Diurno riabilitativo e ha dato risultati davvero incoraggianti.
“Le risorse per favorire la terapia di gruppo e arricchire gli innumerevoli progetti che coinvolgono i ragazzi del nostro Centro Diurno sono state stanziate nel 2024 dal Consiglio di Amministrazione e attivati dopo la dovuta sperimentazione - spiega il direttore generale della Fondazione Roma Litorale Stefano Galloni -. Un percorso che ci ha permesso di modernizzare ancora di più un servizio, quello del Centro Diurno, che integrato in progetti complessi individuali è in grado di potenziare anche le attività di inserimento nel mondo del lavoro. Attività che portiamo avanti da tempo anche in questa area di intervento”.
“La seduta - affermano - si avvia con la condivisione dei vissuti personali dei partecipanti favorendo un ambiente di apertura e confronto. A partire dai loro contributi si stimolano riflessioni e momenti di role-playing su tematiche emergenti, con l’obiettivo di rinforzare gradualmente le capacità cognitive e relazionali. Il gruppo diventa così un contesto sicuro in cui sperimentare nuove modalità di interazione e affrontare le difficoltà in modo più strutturato”.
“L’approccio cognitivo comportamentale - sottolineano - si basa sull’idea che pensieri, emozioni e comportamenti siano interconnessi. Nei partecipanti con disabilità, possono essere presenti pensieri disfunzionali, ad esempio, percezioni irrealistiche sulle proprie capacità o sulle relazioni, che generano sensazioni negative e risposte comportamentali poco adattive, come ansia, impulsività o aggressività. Attraverso strategie mirate, la Cbt aiuta a riconoscere e modificare questi schemi disfunzionali, favorendo atteggiamenti più adattivi, una maggiore regolazione emotiva e una migliore consapevolezza di sé”.
“Le evidenze scientifiche dimostrano che nelle persone con disturbi del neurosviluppo la comorbidità psichiatrica è frequente soprattutto relativamente ai disturbi d’ansia e dell’umore ma spesso sotto diagnosticata a causa delle difficoltà di comunicazione e verbalizzazione - spiega la coordinatrice del Centro Diurno riabilitativo della Fondazione Roma Litorale, la dottoressa Daniela Pierlorenzi -. Anche quando diagnosticati la maggior parte dei trattamenti offerti, oltre a quelli farmacologici, sono di tipo riabilitativo e educativo. Poco viene riportato in letteratura in merito ad interventi di supporto e cura psicologici. Pertanto, abbiamo avviato un progetto sperimentale per persone con disturbi del neurosviluppo di grado lieve e moderato che prevede un intervento psicologico gruppale una volta a settimana. Dopo circa un anno dall’avvio abbiamo rilevato che la condivisione degli stati emotivi aiuta a contenere le frustrazioni. I partecipanti hanno migliorato la capacità di ascolta e sviluppato maggiore empatia verso i compagni imparando a vedere la realtà da più prospettive. Inoltre, fornire essi stessi indicazioni agli altri membri del gruppo, li aiuta a sentirsi utili e ha una ricaduta positiva sull’autostima. I ragazzi hanno imparato a trarre sicurezza e sostegno riuscendo ad esprimere le proprie paure e insicurezze senza paura di essere giudicati”.

















