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Province, caos....calmo

print18 agosto 2012 09:54
Province, caos....calmo
(AGR) “Il riordino delle province stabilito dal decreto sulla spending review rischia di tradursi nella deflagrazione della comunità regionale. E’ iniziata una assurda competizione tra territori, province e comuni per la sopravvivenza amministrativa o per guadagnare ruolo e potere nel futuro assetto istituzionale del Lazio”. E’ quanto dichiara Guglielmo Abbondati coordinatore regionale di Sinistra Ecologia Libertà.“La procedura e i tempi fissati dal decreto per il riordino (entro la fine di settembre il Consiglio delle Autonomie Locali dovrà varare il piano), di dubbia legittimità costituzionale – spiega Abbondati - stanno facendo emergere una competizione per l’accaparramento di territori e popolazione, nell’estremo tentativo da parte delle Province destinate alla cancellazione (Rieti, Latina e Viterbo) di raggiungere i requisiti minimi fissati dal governo: 350 mila abitanti e 2.500 kmq. Comuni che si dicono disposti a trasmigrare e intere aree geografiche che si vorrebbero annettere. Oltretutto l’analogo processo in atto nelle altre regioni sta esercitando una forte attrazione nei confronti dei territori confinanti del Lazio, con ricadute imprevedibili ed inimmaginabili”.“In una fase così drammatica della crisi – prosegue il coordinatore regionale di Sel - l’operazione di cancellareorganismi e enti istituzionali di prossimità, senza tener conto di alcun criterio socio-economico, culturale ed ambientale, in nome di una non provata riduzione della spesa, rischia di condannare i territori e le comunità locali più deboli della nostra regione ad una marginalità irreversibile, alimentando settarismi ed autonomismi. Un ulteriore riduzione, questa sì, di democrazia e di rappresentanza. A pagare saranno ancora una volta i cittadini che vedranno drasticamente ridotti sul proprio territorio servizi di prossimità essenziali e opportunità per il futuro delle loro comunità”.“Purtroppo il dibattito politico su questi temi e totalmente assente – conclude Abbondati -e anche i rappresentanti istituzionali sembrano più impegnati nel fantasioso gioco di ridisegnare la geografia del Lazio,nella speranza di conservare rendite di posizione, che di salvaguardare l’identità e l’integrità dei territori e della nostra comunità regionale”.

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