“In ricordo della rivolta del Ghetto di Varsavia” evento al Senato promosso dal Benè Berith con la Fondazione Museo della Shoah
E' stata occasione per riflettere sulla forza della memoria e sul coraggio di quanti, tra il 19 aprile e il 16 maggio 1943, si opposero all’orrore del nazismo all’interno del Ghetto di Varsavia. Promosso dal senatore Maurizio Gasparri, l’evento è stat condotto dalla giornalista Claudia Conte


Un momento del convegno svoltosi ieri in Senato
(AGR) Si è svolto ieri sera, nella prestigiosa cornice della Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, l’evento “In ricordo della rivolta del Ghetto di Varsavia”, promosso dal Benè Berith in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, su iniziativa del Senatore Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato.
Un’occasione intensa e partecipata per riflettere sulla forza della memoria e sul coraggio di chi, tra il 19 aprile e il 16 maggio 1943, si oppose all’orrore del nazismo all’interno del Ghetto di Varsavia. A condurre l’evento è stata la giornalista Claudia Conte, da anni impegnata nella valorizzazione della Memoria della Shoah.
Dopo i saluti istituzionali del Senatore Gasparri e del Sottosegretario agli Affari Esteri Giorgio Silli, si è svolto un dibattito ricco di spunti e testimonianze, con la partecipazione degli Ambasciatori di Israele e Polonia, Jonathan Peled e Ryszard Schnepf, del Presidente del Benè Berith Roma Sandro Di Castro, e del Presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia.Sono intervenuti inoltre Roberto Genovesi, Direttore di Rai Kids, e Nicola Brunialti, autore e sceneggiatore del progetto.
Un incontro che ha saputo unire istituzioni, cultura e memoria, con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il valore della resilienza, del coraggio e della solidarietà anche nei momenti più bui della storia europea.
“Ringrazio tutte le persone che hanno contribuito alla realizzazione di questo cortometraggio, che ci riporta alla memoria della rivolta del ghetto di Varsavia. Tra il luglio del 1942 e l’ottobre del 1943, l’Europa visse uno dei suoi momenti più bui. A pochi chilometri da Varsavia, il campo di sterminio di Treblinka, epicentro dell’operazione Reinhard - il piano nazista per l’annientamento degli ebrei in Polonia – determinò una pagina di orrore e tragedia. Nel ghetto di Varsavia 400.000 ebrei trovarono la forza e il coraggio di ribellarsi. Fu una rivolta coraggiosa e disperata. Per un mese intero resistettero all’annientamento e alla deportazione verso Treblinka, trasformando il ghetto in un campo di battaglia.
Nonostante l’inferiorità numerica e militare rispetto allo strapotere delle forze armate naziste, rifiutarono di sottomettersi. Questa pagina di storia ci richiama al valore della difesa della libertà, della dignità umana, anche nelle condizioni più avverse e sfavorevoli. E ci invita a riflettere su quanto sia importante la memoria, soprattutto in un presente segnato ancora da tragedie e conflitti. Chi ha vissuto lo sterminio, chi ha conosciuto l’orrore della Shoah, non vuole che nel nuovo millennio si possano ripetere vicende di questa natura. Oggi questo cortometraggio contribuisce a non far dimenticare quello che è successo, perché chi studia la storia e conosce la storia, capisce anche il presente ed evita tragedie del futuro. L'ignoranza, la perdita della memoria, determinano tragedie, omissioni e incomprensioni”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri intervenendo all’evento al Senato ‘In ricordo della rivolta del ghetto di Varsavia” – Senatore Maurizio Gasparri
“Ricordare la rivolta del Ghetto di Varsavia significa onorare il coraggio di chi, in un contesto di oppressione assoluta, ha scelto di lottare per la propria dignità e per la libertà. È un atto di memoria che parla anche al presente: in un tempo in cui riemergono rigurgiti di antisemitismo e odio, rinnovare questo ricordo è un monito e un impegno collettivo a difendere i valori democratici e i diritti umani.” - Mario Venezia, Presidente Fondazione Museo della Shoah
“È fondamentale avere queste opere che servono per rinfrescare la memoria, perché stiamo vivendo un momento critico e molto simile a quello che è andato dal 1938 fino alla fine della guerra. I giovani oggi sembra che abbiano dei cattivi maestri e sembra che stiano dimenticando quello che è stato. Questo p il momento di approfondire tutto quello che è successo in quei giorni bui non per gli ebrei ma per l’umanità perché il rischio è che possa ripetersi.” – Sandro Di Castro, Presidente Benè Berith Roma