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Roma Primavalle, preso pusher 63enne, gestiva ordini di cocaina con conversazioni blindate da parole d'ordine

Blitz della Polizia all'ora di pranzo che ha portato al ritrovamento e sequestro di 250 gr. di cocaina. Il 63enne infatti gestiva gli ordinativi di cocaina tramite un’applicazione di messaggistica istantanea dove tutte le conversazioni erano blindate con codici di sicurezza

printDi :: 03 luglio 2025 18:33
Polizia Primavalle la droga sequestrata

Polizia Primavalle la droga sequestrata

(AGR) Gestiva gli ordinativi di cocaina tramite un’applicazione di messaggistica istantanea dove tutte le conversazioni erano blindate con codici di sicurezza, mentre gli acquirenti erano registrati con degli username per mantenere l’anonimato.
Il gestore del canale dedicato è stato individuato dalla Polizia di Stato in un sessantatreenne romano, arrestato dagli Agenti del XIV Distretto Primavalle per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’appuntamento per la consegna, concordato una volta conclusa la trattativa di acquisto, avveniva a casa sua, dove i clienti fidelizzati potevano accedere grazie al codice segreto ricevuto on-line.
Ieri pomeriggio, però, senza preavviso, sono stati gli investigatori del Distretto Primavalle a varcare quella soglia,  dopo aver captato un continuo andirivieni di persone.

 
Quando, intorno all’ora di pranzo, gli agenti hanno bussato pronunciando ad alta voce il codice d’accesso, la porta si è subito spalancata.

Forti dell’effetto sorpresa, i poliziotti hanno scovato, tra nascondigli vari ed una cassetta di sicurezza, oltre 250 grammi di cocaina, suddivisa in diversi involucri sotto vuoto e “marchiati” con tanto di peso e di codice di destinazione. All’interno dell’abitazione è stato ritrovato anche il telefono “di servizio” e gli appunti cartacei su cui erano tracciati gli ordinativi da smistare.

Per l’uomo è scattato immediatamente l’arresto per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In sede di convalida, l’Autorità Giudiziaria ha disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere.

Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato deve ritenersi innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna. Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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