"Svanire" personale di Giusy Lauriola allo spazio espositivo La Vaccheria
Dal 10 maggio al 6 giugno in mostra le opere dell'artista romana Giusy Lauriola, una trentina le opere in acrilico, smalto e resina, il segno distintivo dell’artista, dove il colore e i contrasti creano un gioco di chiari e scuri nelle tele dalle quali sbocciano elementi floreali policromi


SVANIRE 150X100150x100x3,5 cm 2024 foto da comunicato stampa
(AGR) Sarà inaugurata il prossimo sabato 10 maggio alle ore 18.00 nello spazio espositivo La Vaccheria di Roma, la personale dell’artista romana Giusy Lauriola, dal titolo “Svanire”, a cura di Carlo Ercoli, con il patrocinio del Municipio IX, Roma Eur e la collaborazione di Intesa Sanpaolo per la realizzazione del catalogo che accompagna la mostra.
Circa una trentina le opere in mostra suddivise tra formati imponenti e piccoli formati, in acrilico, smalto e resina, il segno distintivo dell’artista, dove il colore e i contrasti creano un gioco di chiari e scuri nelle tele dalle quali sbocciano elementi floreali policromi, più o meno accentuati. Da sempre la natura, è considerata parte essenziale della nostra esistenza, Giusy Lauriola ci invita, con le sue opere, a ristabilire con essa un legame armonioso.
Come dichiara il curatore Carlo Ercoli: “Che fosse video, foto o tela, la poetica artistica di Lauriola non ha mai tradito quella profonda volontà di guardare il mondo come un luogo migliore di quanto non appaia a primo impatto, cercando di afferrare quelle emozioni sospese che spesso rimangono compresse e sbiadite nelle pieghe del quotidiano. Questo mantra accompagna da sempre il suo percorso artistico, indagando di volta in volta quegli aspetti più manifesti, legati a problematiche sociali, e altri più nascosti e profondi, dove emozioni e fragilità si celano dietro le maschere di convenzioni e silenzi”.
Un’esposizione che non è accompagnata da nessun testo esplicativo, perché come la stessa artista dichiara: “Non ho voluto accompagnare questo nuovo ciclo pittorico con un testo esplicativo, perché credo profondamente che la pittura abbia in sé una capacità unica di suscitare reazioni spontanee e di continuare a meravigliare. È un mio atto di amore verso questo mezzo espressivo che, nonostante la sua antica storia, conserva una giovinezza intrinseca, proprio come la scrittura: un linguaggio millenario che, ancora oggi, riesce a sorprenderci con nuove forme e possibilità. La pittura continua a entusiasmarmi, incuriosirmi e spingermi a esplorare suoi lati ancora nascosti, rivelazioni che aspettano di essere scoperte, grazie anche al contatto fisico con la tela, con i colori. Desidero, inoltre, lasciare l’opera libera di parlare a chi la osserva, permettendogli di vivere un’esperienza personale e autentica, senza vincoli imposti da spiegazioni che potrebbero condizionarne il pensiero. Per me, è fondamentale che ciascuno si riappropri del proprio diritto di apprezzare, godere o persino non comprendere un’opera d’arte, se la sente tale.”