Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

"Amori rubati" V edizione, teatro dei Documenti dal 25 al 30 novembre

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne,  al Teatro Di Documenti dal 25 al 30 novembre andrà in scena "Amori rubati". Ogni sera: un incontro e lo spettacolo "Il Gatto nero" ispirato all'opera "The black cat" di Edgar Allan Poe

printDi :: 24 novembre 2025 15:51
Il Gatto Nero locandina evento

Il Gatto Nero locandina evento

(AGR) “Amori Rubati”: la V edizione della rassegna, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne,  al Teatro Di Documenti dal 25 al 30 novembre

Al Teatro Di Documenti, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dal 25 al 30 novembre, in scena la rassegna “Amori Rubati”, ideata da Federica Di Martino e organizzata da Effimera S.r.l, e giunta alla sua V edizione.Ogni sera un incontro e lo spettacolo “Il Gatto Nero” di Letizia Russo, ispirato a “The Black Cat - il Gatto Nero” di Edgar Allan Poe.

 
In programma un ciclo di incontri e di letture nel quale si affronteranno i temi presenti nel testo de “Il Gatto Nero”, legando l’analisi drammaturgica di Letizia Russo e il racconto di Poe al contesto quotidiano e ai casi di cronaca, approfondendo gli aspetti di analisi psicologica e sociale nei rapporti deviati.Gli incontri saranno a cura del regista Clemente Pernarella e di Gabriella Marano, psicologa clinica, forense e criminologa, volto televisivo, ospite fissa dei programmi Quarto grado e Pomeriggio Cinque.

Ad anticipare la rassegna, personalità del mondo dello spettacolo proporranno al pubblico una lettura di stralci da Il Gatto Nero di E.A. Poe, creando un momento introduttivo di grande suggestione.

La pièce, in scena dal 25 al 30 novembre, è preceduta dal 25 al 29 novembre da un incontro (dal 25 al 28 novembre alle ore 19, il 29 novembre alle ore 18).

Programma

Martedì 25 – “Una stanza tutta per sé. Quando l’ascolto diviene strumento” in collaborazione con Soroptimist International Italia. Interviene Lucilla Tamburino (Presidente Club Roma Tre).

Mercoledì 26 – “Se il normale nasconde la realtà. Della capacità o della necessità di distinguere il problema individuandone la complessità”. Interviene Gabriella Marano (Psicologa e Criminologa).

Giovedì 27 – “Colpa e responsabilità. Il piano di Edgar Allan Poe”. Letture di Clemente Pernarella.

Venerdì 28 – “Riconoscere, distinguere, sapere. Senza legge. Perché l’educazione sessuo – affettiva è una questione politica” in collaborazione con Una Nessuna Centomila. Intervengono Eva Milella (Content e Social Media Manager ‘Una Nessuna Centomila) e Marie Moise (Ricercatrice e Attivista).

Sabato 29 – “Quando il tempo scompare. 80 anni di lotta”, serata co – organizzata da Unione Donne Italiane. Intervengono V.Tola, L. Zagagnoni, D. Dioguardi, A. Schettini, R. Pesenti.

A seguire “Il Gatto Nero”, ispirato a ‘The black cat’ di Edgar Allan Poe, di Letizia Russo, regia di Clemente Pernarella, con Elisabetta Anella e Melania Maccaferri.

Nel racconto di Poe,  a cui il testo si ispira, il protagonista riporta la propria vicenda ovvero quella di un uomo appassionato del suo gatto nero che lentamente precipita in un inferno di dissoluzione e dolore che lo porterà a perdere il controllo del proprio destino. A quel punto il suo amato gatto diviene l’oggetto della sua ira, il bersaglio della sua violenza, lo strumento della sua rivalsa.Nel lavoro della Russo la storia è raccontata dal punto di vista del gatto. L’inversione del punto di vista apre una possibilità di approccio narrativo totalmente nuova, intima e ancora più crudele.

Troviamo un gatto con la testa fracassata che parla al di là di una parete dove è stato murato, vivo, dal suo padrone che il gatto avverte muoversi oltre il tramezzo che li separa. La potenza nella scelta dell’io narrante si disvela pienamente nell’approccio al racconto ed alle recriminazioni del protagonista che, in quanto animale, elimina dal racconto ogni sovrastruttura estranea alla pura istintualità. Il gatto ha amato, e forse ama, per ragioni semplici, ha subito violenze ed angherie perché convinto che non fossero prodotte dalla malvagità. Convinto che l’uomo non abbia agito spinto dalla volontà ma da cause incidentali, probabilmente anche mosso dal bisogno di essere compreso, accolto e amato.

Si delinea lentamente il profilo, crudo, di una relazione come quelle comunemente definite “tossiche”. Individui legati dal bisogno, chiusi in un rapporto in cui una errata valutazione del sentimento pone l’uno al servizio dell’altro. Rapporti in cui la comprensione comporta l’accettazione di inaudite sofferenze.

L’individuo destinato a soccombere non riesce a percepire l’altro come carnefice non volendo o non potendo accettare un’immagine del partner diversa dal ruolo di vittima: vittima del mondo, degli altri, delle circostanze, talmente tanto offeso, magari anche dal suo stesso fallimento e dalla sua pochezza, da meritare comunque comprensione ed amore.

La violenza subita, diventa motivo certamente di rabbia ma un gatto non riesce a non leggere in questa violenza una forma di affetto e soprattutto non chiede per sé che un piccolo posto nella vita dell’altro, pochi metri di spazio in cui muoversi tra le gambe del suo padrone mentre cammina. Il tema, di stupefacente attualità viene posto tuttavia su un piano distante dal quotidiano. Il tema del genere, come elemento di attualità, non è disconosciuto nella messa in scena.

Il testo nato come un monologo viene trasposto in un’opera a tre voci femminili, evidenziando la tensione naturale a questo genere di rapporti e la tragica dipendenza che queste relazioni sono in grado di creare.

L’incasso delle serate sarà devoluto all’UDI, Unione Donne Italiane, realtà storica impegnata nella promozione dei diritti delle donne, nella tutela contro la violenza di genere e nel sostegno alle pari opportunità.

“Il Gatto Nero” di Letizia Russo, liberamente ispirato a ‘The black cat’ di Edgar Allan Poe. Regia di Clemente Pernarella. Musiche dal vivo Stefano Switala.  Movimenti di Barbara Altissimo. Disegno luci di Gianluca Cappelletti. Con Elisabetta Anella, Melania Maccaferri, Marta Jacquier. Effimera Teatro, Lestra.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE